Omicidio Vivacqua, inizia il processo: è battaglia sulla lista dei testimoni

Per l'omicidio di Paolo Vivacqua sono comparsi in aula fra gli accusati ex moglie, l'amante e il presunto intermediatore. La difesa ha chiesto di escludere il testimone che dichiarò di aver prestato un motorino a uno dei presunti killer, ma poi ritrattò tutto nell'incidente probatorio dopo aver subito un misterioso pestaggio di Stefania Totaro

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Desio, 6 ottobre 2014 - "Un processo basato sulle confidenze". E' pronta a dare battaglia la difesa degli imputati al processo che si è aperto alla Corte di Assise di Monza per i cinque imputati dell'omicidio di Paolo Vivacqua.

Per la morte del 'rotamat' milionario siciliano ucciso il 14 novembre 2011 con sette colpi di pistola nel suo ufficio di Desio si sono presentati davanti alla giuria popolare, presieduta dal giudice monzese Giuseppe Airò e con giudice a latere il collega Alessandro Rossato, i due presunti mandanti dell'omicidio, l'ex moglie della vittima Germania Biondo e il suo presunto amante, l'investigatore privato Diego Barba, oltre al presunto intermediario Salvino La Rocca, che avrebbe assoldato, con la promessa di 60mila euro, i due presunti killer Antonino Giarrana e Antonino Radaelli.

La prima battaglia con la rappresentante della pubblica accusa, il pm della Procura di Monza Donata Costa (che ha chiesto per gli imputati il giudizio immediato ritenendo quindi di avere sufficienti elementi per ottenere la loro condanna) la difesa degli imputati l'ha ingaggiata proprio sulla lista dei testimoni chiamati al dibattimento.

Primo tra tutti il 50enne che ha dichiarato di avere prestato il giorno prima dell'omicidio dell'imprenditore siciliano il suo scooter a Giarrana e di averlo riavuto indietro proprio il 14 novembre del 2011, quando Giarrana e Radaelli si sono presentati da lui per la restituzione. Dopo avere parlato con i carabinieri, il testimone è stato vittima di un pestaggio. Non vi è prova che abbia un legame con l'inchiesta sull'omicidio di Paolo Vivacqua l'aggressione del 50enne che, all'incidente probatorio chiesto ed ottenuto dalla pm per la conferma del suo racconto, ha ritrattato tutto. "Non si può risentire questo testimone perchè ha già fatto l'incidente probatorio – ha sostenuto la difesa degli imputati - Nessun fascicolo per lesioni al testimone è stato aperto nei confronti degli imputati ma soltanto un fascicolo nei confronti del testimone per falsa testimonianza".

Gli avvocati hanno anche chiesto ai giudici di non ammettere altri testimoni "convocati al processo per riferire le confidenze avute da un imputato in carcere", commentando che "questo è il livello del processo". Un processo che si rivela in effetti indiziario perchè non esistono prove oggettive nei confronti degli imputati. I giudici decideranno sulle testimonianze il 20 ottobre. Al processo si sono costituiti parti civili da un lato i tre figli di Paolo Vivacqua e la nuora, dall'altro la convivente romena dell'imprenditore siciliano ucciso e il figlio che gli ha dato.