
A soffrire sono i più anziani
Vimercate (Monza e Brianza) – Codice calore, il pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate si organizza per fare fronte ai problemi causati da Caronte in reparto. Primo giorno con la colonnina di mercurio schizzata verso l’alto e subito il 15% di pazienti in più al servizio d’urgenza, una trentina i casi da rubricare sotto la voce "cambiamento climatico".
"Sono soprattutto anziani con altre malattie respiratorie – spiega la direzione dell’Asst Brianza – chi soffre di bronchiti croniche e asma con queste temperature infatti è in difficoltà. Stiamo rimettendo a punto la macchina". Stessa fotografia all’ospedale San Gerardo di Monza, dove l’afflusso da caldo record è stato inferiore. "Si tratta del 10% di accessi in più, ma dobbiamo aspettare per capire se il dato si stabilizzerà – sottolinea Silvano Casazza, direttore generale del San Gerardo – i numeri vanno alleggeriti dall’aumento fisiologico del lunedì. All’inizio della settimana si registra sempre un incremento dell’emergenza rispetto ai 270 malati in media che si presentano ogni giorno alle nostre porte".
“L’oscillazione – aggiunge Silvano Casazza – è compresa fra i 250 e i 300 malati. Ma stiamo assistendo a un’altra tendenza che ci preoccupa: si tratta dell’aumento delle fratture del femore, un segnale evidente dell’arsura eccezionale che fa girare la testa favorendo le cadute. Di solito questo fenomeno è forte in primavera, quando si ricomincia a uscire di casa, e in inverno con il gelo che causa capitomboli, ma non in questa stagione".
Quanto alla corsia prioritaria per nonni e fragili che ministero e Regione si sono raccomandati di aprire, "a Monza è una tradizione consolidata, quando arriva uno di queste persone scatta un’attenzione legata alle loro condizioni. Nel ventaglio delle possibilità rientrano i problemi legati all’afa". Anche l’ospedale di Vimercate utilizzerà il canale che ha varato da poco per i pazienti “anni d’argento". Un’osservazione di 48 ore al massimo con cinque posti letto dedicati per tagliare l’attesa e ridurre al minimo il disagio degli “over” in un servizio che ogni giorno in media risponde a 200 richieste di aiuto, "ma in queste ore di solleone – aggiungono dalla Asst Brianza – sono salite a 230".
E a fare il grosso della differenza è la fascia d’età, che di solito rappresenta il 18% dell’utenza: quasi uno su cinque tra i pazienti che arrivano in emergenza è pensionato e l’anticiclone africano colpisce soprattutto questa categoria. Per programmare l’assistenza si guardano le previsioni, la canicola nel fine settimana dovrebbe cedere il passo a correnti fresche "e forse la temperatura scenderà anche al pronto soccorso". Per non congestionare gli ospedali da Roma è arrivato l’ordine di attivare "gli ambulatori territoriali 7 giorni su 7 per 12 ore" e di "potenziare la guardia medica" e di "riattivare le Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionali)", una rete lontana dalle corsie per poter curare gli effetti della cappa di piombo.