Villoresi, il solito copione "Trattati come comparse"

La rabbia del direttore Gennaro D’Avanzo: "Anche noi privati facciamo cultura ma non riceviamo aiuti pubblici. L’Amministrazione sconti almeno le affissioni"

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"Il teatro pubblico gode di finanziamenti perché fa cultura, quello privato no, perché sembra che faccia solo intrattenimento". Sintetizza così la sua rabbia e il suo senso di abbandono Gennaro D’Avanzo, direttore artistico del teatro Villoresi di Monza. Chiede "un minimo di supporto dal Comune di Monza, anche solo un prezzo agevolato per le affissioni". Il Villoresi l’anno scorso ha compiuto 100 anni e propone 10 spettacoli da ottobre a giugno. D’Avanzo, invece, da 46 stagioni. Sempre col suo stile: accoglie gli spettatori a teatro, introduce lo spettacolo e poi li ritrova all’uscita per commenti e consigli. "Il teatro a Monza vince se lavora in sinergia – suggerisce –, gli spettacoli devono essere programmati per tempo, cercando di non sovrapporli nelle stesse settimane, ma di distribuirli nel corso del mese. Non è vero che ci dobbiamo accontentare delle date disponibili: le compagnie se le paghi ti danno la precedenza". Inoltre il Comune dovrebbe mettere a disposizione un numero pari per ciascun teatro di corner per le affissioni delle locandine, a prezzi agevolati , per dare pari visibilità a tutti e tre (Manzoni, Villoresi e Binario 7), soprattutto nei luoghi strategici, come la stazione e le piazze. Fuori dalla stazione oggi sono esposte solo le locandine di Manzoni e cinema Anteo. Molti arrivano al Villoresi per caso, non sapendo neanche che il teatro ha riaperto. Anche convenzioni con ristoranti e servizi cittadini aiuterebbero la promozione. Il Villoresi ha avviato una proposta simile con due ristoranti del centro: "Chi va al ristorante dal martedì al venerdì sera, presentando l’abbonamento al Villoresi avrà uno sconto del 15%. Si promuove così anche la vita in città: dopo le 19 il centro è deserto".

Il teatro ha sperimentato anche una convenzione con un parrucchiere, “un’idea permanente“, sempre con la stessa formula. La promozione potrebbe essere fatta anche in collaborazione con la società di trasporti urbani, per l’affissione di manifesti teatrali, sempre a prezzi agevolati, oppure facendo vivere le piazze aiutando i teatri a invitare artisti per semplici spettacoli a spot. Un’altra agevolazione potrebbe essere lo snellimento della procedura per i camion che entrano in città per montare e smontare le scene. "La gente è sola - fa osservare D’Avanzo - e viene a teatro perché desidera uscire di casa".

C.B.