Villasanta, delitto confessato nell'urna. Scavi all'ecomostro, ma il corpo non si trova

Inutile la caccia della tomba. La nuova ipotesi: un omicidio vecchio di anni

All'ecomostro in azione esperti di botanica e archeologia forense

All'ecomostro in azione esperti di botanica e archeologia forense

Villasanta (Monza e Brianza) - Due giorni interi di transenne, carotaggi e cani molecolari alla ricerca della vittima di un omicidio confessato su una scheda elettorale. Ma i due punti del terreno selezionati non hanno fornito alcun riscontro. Sono iniziati sabato e sono andati avanti anche ieri fino al tramonto gli scavi nel cantiere abbandonato del cosiddetto "ecomostro" di Villasanta, una vasta area in Brianza dove è rimasto solo lo scheletro di un albergo che doveva essere realizzato insieme a una piscina con spa e un centro polifunzionale. Il giallo ha avuto inizio il 25 settembre, quando uno sconosciuto lasciò su una scheda elettorale alle ultime elezioni politiche un lugubre messaggio scritto in stampatello. "Per le forze dell’ordine. Ho ucciso un uomo. È sepolto in un cantiere in area Nord. Date lui sepoltura cristiana, vi prego". Una sorta di confessione a cui potrebbe essere legato un altro biglietto, relativo però all’agosto precedente, trovato nei garage sotterranei di un condominio nella stessa zona: "So che hai ucciso un uomo, tanto ti prenderanno".

Le operazioni di scavo

Il pm della Procura di Monza Carlo Cinque ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Le indagini sono state affidate agli uomini della Questura di Monza diretti dal questore Marco Odorisio. E sono stati nominati come consulenti l’archeologo forense Dominic Salsarola del Dipartimento Labanof di Medicina Legale di Milano e l’esperta di botanica Giulia Caccia. Il sopralluogo all’ecomostro il 18 gennaio, quando gli esperti, accompagnati dagli uomini della Squadra Mobile monzese, sono saliti in cima allo scheletro dell’edificio per individuare nella folta vegetazione incolta delle aree disomogenee che potessero fare intuire lo scavo di una fossa per nascondere un cadavere.

Sabato sono tornati alle 9 di mattina e hanno lavorato fino al tramonto, transennando due punti dell’area sospetti: il primo dove la crescita dell’erba appariva più recente e il secondo dove il terreno sembrava smosso. Mentre con le unità cinofile dei cani molecolari hanno ispezionato la zona impervia e anche il seminterrato della costruzione. Ieri i due punti sono stati sottoposti a carotaggio e agli scavi. Ma senza risultato, a detta degli inquirenti. Nessun cadavere o altri elementi da ritenere utili alle indagini, che comunque non si fermano. Gli esiti degli accertamenti verranno sottoposti al pm e si deciderà come proseguire. Perché finora l’ipotesi seguita è stata quella di circoscrivere il presunto omicidio a partire dall’agosto scorso, data del primo biglietto.

Mitomane o confessione reale?

Ma non è da escludere che la confessione, sempre che non sia di un mitomane, possa essere arrivata a distanza di anni dal fatto compiuto. E questo renderebbe più difficile le ricerche. Per il resto agli inquirenti resta un’impronta digitale sulla scheda elettorale, che però non appartiene ad una persona "schedata" per precedenti di polizia. La Questura ha lanciato un appello alla trasmissione "Chi l’ha visto" invitando a farsi avanti chiunque possa aiutare a risolvere questo thriller con indizi o segnalazioni di persone scomparse, di cui finora non è emersa alcuna denuncia utile.