
I Carabinieri hanno trovato il bigliettino sulla port dell'uomo che era ai domiciliari (foto archivio)
lascia i domiciliari (Monza Brianza) - "Troppo tardi". Con una faccina che sorride. È il messaggio scritto su un foglio di carta affisso alla porta di casa per avvertire i carabinieri che non l'avrebbero più trovato agli arresti domiciliari. Ma per i giudici non era evasione perché lui era già stato avvertito al telefono dal suo avvocato che la misura cautelare era stata modificata in quella più pesante della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno entro i confini del suo Comune di residenza.
Protagonista del curioso episodio risalente alla primavera 2015 un pregiudicato allora trentasettenne di Verano Brianza, che si trovava agli arresti domiciliari dal novembre precedente per inosservanza della sorveglianza speciale. Il 25 marzo i carabinieri si erano recati a casa dell'uomo per i consueti controlli mirati a verificare che il veranese si trovasse all'interno della sua abitazione e anche per comunicargli che il Tribunale per le Misure di Prevenzione di Milano aveva deciso di sostituire quella misura cautelare con quella precedente più afflittiva di obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e obbligo di firma. Invece avevano trovato l'avviso e l'appartamento vuoto. Il foglio con l'ironico messaggio era stato posto sotto sequestro e per il trentasettenne era scattata la denuncia per evasione dagli arresti domiciliari.
"Ho agito così perché il mio avvocato mi aveva telefonato anticipandomi l'aggravamento della misura cautelare, quindi di fatto io già non ero più ai domiciliari", si è giustificato l'uomo, che comunque nel 2017 era stato rinviato a giudizio e nel 2022 era stato condannato dal Tribunale di Monza per evasione dagli arresti domiciliari a 1 anno di reclusione.
Il trentasettenne si è rivolto all'avvocato Giorgio Ballabio per il ricorso contro la condanna di primo grado e i giudici della Corte di Appello di Milano ora l'hanno assolto "perché il fatto non costituisce reato".
La motivazione dei magistrati milanesi non è stata ancora resa nota, ma il legale dell'imputato ha sostenuto che tecnicamente il reato di evasione non sussisteva. "L'allora difensore dell'imputato aveva avvisato telefonicamente il suo assistito avvertendolo che sarebbe stato risottoposto alla sorveglianza speciale - ha sostenuto - Quindi il suo allontanamento dal domicilio non aveva lo scopo di evadere dai domiciliari, ma quello di evitare di finire nuovamente con l'obbligo di soggiorno".