
di Fabio Luongo
La sua vita, quella della sua famiglia e l’azienda sono state una cosa sola. Hanno proceduto di pari passo per oltre 70 anni, nutrendosi del suo amore, della sua passione e della sua tenacia. Fino all’inizio di questo 2020 ha continuato a lavorare nell’impresa che aveva fondato e fatto crescere insieme al marito e la scrivania che l’ha accompagnata per tanto tempo era ancora lì ad attenderla, passati i timori legati al Covid.
Una scrivania su cui ogni mattina non poteva mancare una copia de Il Giorno, di cui è sempre stata affezionata lettrice. Se n’è andata a 97 anni, con il suo stile discreto, Giulia Citterio Cazzaniga, cofondatrice insieme al marito Leonardo Cazzaniga della Interni, azienda simbolo del made in Italy nata a Verano, dove è a tutt’oggi attivo lo showroom ospitato dalla storica sede lungo la Valassina e dove resta il cuore dell’azienda.
Partita dalla Brianza, la Interni Spa è oggi una realtà leader in Italia e nel mondo nel settore della vendita e progettazione degli arredamenti di design per case e uffici, con un marchio che fa tutt’uno con le più prestigiose e ricercate griffe nazionali e internazionali dell’arredo su misura.
"Mia madre e mio padre hanno lavorato come solo sa fare chi nasce in Brianza, con sacrifici giorno e notte, per creare da una falegnameria la realtà che oggi in tanti conoscono - ricorda la figlia, Luisa Cazzaniga -. Hanno lavorato insieme, sempre gomito a gomito, mettendo impegno in ogni cosa e pian piano la loro azienda è cresciuta fino a essere la Interni attuale".
L’impresa originaria è nata nel 1933, come falegnameria, "poi nel 1945 papà e mamma si sono sposati e da lì hanno iniziato a lavorare assieme - racconta Luisa Cazzaniga -. Fianco a fianco hanno dato vita a un’attività anche commerciale, capendo che si potevano vendere non solo i mobili ma tutto l’arredo d’interni. Nell’immediato dopoguerra papà girava in bicicletta o con un piccolo motocarro per incontrare la clientela, mentre mamma si occupava soprattutto della parte amministrativa. Da lì è nata la nostra realtà. Papà capì che bisognava crescere, che era necessario uscire dal piccolo mobilificio, e con sacrifici enormi hanno aperto nel ‘69 l’esposizione sulla Valassina. Nel frattempo hanno fatto studiare i 4 figli, perché mamma ci teneva tantissimo che ci laureassimo tutti".
"Mia madre ha fatto l’imprenditrice quando questa figura per una donna non era ancora riconosciuta - sottolinea la figlia -. Ed è sempre rimasta in azienda, fino a gennaio di quest’anno, quando col lockdown ha dovuto lasciare la sua scrivania, per evitare rischi di contagio da Covid (e non è stata il virus a stroncarla ndr) . Ma fino ad allora era da mattina a sera in ditta, si occupava di tutto, era lucidissima e faceva ancora tutti i conti a mente".
E la scrivania è rimasta lì, tale e quale, pronta a riaccoglierla, come tutti coloro che lavorano alla Interni. Perché qui azienda e famiglia sono una cosa sola. "Ci ha sempre chiesto di restare uniti, dicendo che questo avrebbe portato i risultati, e così è stato - spiega Luisa -. Mia madre ha sempre avuto forza, anche nel seguire le idee coraggiose e lungimiranti di mio padre: con questo modo di procedere sono stati tra gli imprenditori che hanno fatto la Brianza che conosciamo. Avevano una visione imprenditoriale e hanno fatto tanti sacrifici: mi ricordo che restavano in laboratorio fino a tardi e la mattina alle 6 già andavano a lavorare, tutti giorni, anche la domenica. Sono stati dei lottatori, hanno costruito una famiglia unita e forte, una famiglia che è un’impresa".