Il primo incontro a metà gennaio "non ha portato proposte", adesso Asst Brianza ci riprova. Chiama di nuovo a raccolta i costruttori per spingere l’asta del vecchio ospedale di Vimercate. Un’operazione da 11 milioni, del quale 1 per la bonifica, per assicurarsi i 50mila metri di proprietà dell’Azienda, cioè della Regione.
Il prezzo è dimezzato rispetto al valore del vecchio monoblocco al centro del piano di rigenerazione messo a punto con il Comune e il Pirellone, nel cuore della città. Ora, il progetto è al dunque. Per fare il prossimo passo è necessario un comparatore. "È un passaggio fondamentale per il futuro dell’area, facciamo un secondo tentativo", aggiunge il direttore generale Carlo Tersalvi. A lui il compito di condurre in porto un dossier accidentato rimesso sul binario giusto dopo anni stallo dai suoi predecessori, che hanno messo fine a un lungo impasse, ma adesso bisogna passare ai fatti. Il summit con gli operatori è fissato per il 12 marzo, mentre le buste per partecipare dovranno essere depositate entro il 29 a mezzogiorno. "Vogliamo spiegare esattamente i contenuti", chiarisce il direttore. L’idea è quella di sondare il terreno, i tassi di interesse alle stelle non hanno aiutato sin qui, ma la prospettiva è che da metà anno calino e qualcuno potrebbe vederci l’affare. La vendita è al rialzo. Oltre al vecchio palazzone anni Settanta che ospitava i reparti che andrà all’incanto, nel restyling ci sono altre due aree: la Cava Cantù, dove i lavori sono partiti, e l’ex Consorzio Agrario. Un’immensa ristrutturazione dal cammino difficile, in stand by dal 2010, anno del trasloco di medici e infermieri nella nuova sede di Oreno. Il recupero ha ripreso quota nel 2023 dopo tanti inghippi. Dalla firma della convenzione fra Asst e gli immobiliaristi nel luglio scorso la macchina si è rimessa in moto, e gara permettendo, potrebbe arrivare presto la parola fine al degrado degli ultimi 13 anni. Al suo posto, appartamenti in classe A, uffici, negozi, boulevard, una piazza, la Casa della Comunità più grande della provincia e altri servizi sanitari per il territorio ospitati nel complesso storico, le vecchie Medicine, che confinano con il municipio.
Un mix di pubblico e privato per dare alla zona un’identità al passo con i tempi e con l’esigenza di potenziare terapie e cure sul territorio. Un disegno che guarda avanti ritoccato parecchie volte per la maxi-area di 130mila metri quadrati, valore 320 milioni, che prova a voltare pagina per davvero.
Barbara Calderola