Vasca all’ex Snia Tutto fermo: manca l’esproprio

A Varedo senza la disponibilità dell’area non si parte. È previsto un invaso da 2,2 milioni di metri cubi.

Vasca all’ex Snia  Tutto fermo:  manca l’esproprio

Vasca all’ex Snia Tutto fermo: manca l’esproprio

I tempi di realizzazione non sono ancora definiti. Nell’area ex-Snia, che ospiterà una delle vasche di laminazione previste da Regione Lombardia, i lavori non sono ancora partiti.

E non si sa nemmeno quando partiranno. Si tratta di un invaso artificiale capace di contenere fino a 2,2 milioni di metri cubi di acqua del torrente Seveso.

Le operazioni sono complesse sia per quanto riguarda l’ottenimento delle aree, che la Regione dovrebbe acquisire tramite un esproprio bonario, sia per quanto riguarda la bonifica della zona in cui verrà costruita.

L’opera costa 55 milioni, compresa la bonifica, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 13-15 milioni di euro. Mancando ancora l’esproprio, l’assegnazione dell’appalto quindi non può ancora essere definito. "Come Comune di Varedo – sottolinea il vicesindaco Fabrizio Figini – auspichiamo che l’opera venga realizzata nei tempi congrui per la messa in sicurezza del nostro territorio e dei comuni a valle fino a Milano. Inoltre grazie alla vasca di laminazione si potrà bonificare una parte dell’area Snia".

Il Piano di prevenzione contro le esondazioni del Seveso era stato adottato da Regione Lombardia nel 2015 sulla base degli studi idraulici compiuti da AIPo, Agenzia interregionale per il fiume Po (che svolge le funzioni di stazione appaltante delle opere nella parte medio-alta del bacino del Seveso) e di quanto prescritto dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po.

Il progetto a Varedo, che ha concluso da tempo il complesso iter autorizzativo ed è stato approvato dagli enti preposti, prevedeva innanzitutto la bonifica dell’area ex Snia e la successiva realizzazione dell’intervento idraulico.

Nel progetto una parte dell’area sarà restituita alla comunità: un grande parco verde attrezzato tra Limbiate a Paderno Dugnano, passando proprio per Varedo nell’area ex-Snia, accanto all’area di laminazione del Seveso. Comuni, associazioni e liberi cittadini sono stati invitati a dare il proprio contributo di idee attraverso un innovativo percorso di progettazione partecipata. L’iniziativa è promossa da AiPo e dalla società Ascolto Attivo srl, che si sta occupando del coinvolgimento delle parti nella progettazione condivisa.

Il percorso si inserisce all’interno dei processi di collaborazione promossi dai Contratti di Fiume, che da oltre dieci anni lavorano per favorire un approccio progettuale fondato sulla condivisione e co-progettazione. L’area verde da progettare è di circa 8.400 metri quadrati.

Veronica Todaro