
L’intera area ex Snia occupa oltre 500mila metri quadrati
Varedo (Monza e Brianza), 26 luglio 20202 - L’Ex Snia ha un futuro . A dare l’atteso annuncio al sindaco Filippo Vergani è stato il curatore fallimentare. Se già a luglio 2019 l’asta dell’ex area Snia era andata a buon fine, solo questa settimana, anche a causa del Covid, è stato formalizzato l’intero pagamento. Ora l’area dove una volta era insediata la Nylstar Srl, 166mila metri quadrati di superficie, battuti all’asta per 3 milioni di euro, il comparto Casananda di circa 24mila metri quadrati ed una porzione di Snia di circa 10mila metri quadrati, acquistati attraverso una procedura diretta con i liquidatori, ha finalmente un proprietario. Ad aggiudicarsela la Mg Sviluppo Srl di Milano, che amministra insieme ad altre quattro società, altri 150mila metri quadrati nella zona a nord che si affaccia su via Umberto I. In totale trecentocinquantamila metri quadrati riconducibili a cinque società gestite da un unico amministratore. Una doppia notizia positiva, perché la Nylstar aveva un debito nei confronti dell’amministrazione comunale di circa 600mila euro relativa all’Imu, non versata che ora entrerà nelle casse del Comune attraverso il liquidatore fallimentare.
Già ad ottobre del 2017 sembrava cosa fatta. Una società spagnola, la Predium, si era infatti aggiudicata all’asta l’area che fa parte di un lotto composto in totale da tre macroaree all’interno dell’area ex Snia: battuti per un milione e mezzo. Ad aprile del 2019 la marcia indietro. E dire che tra il 2018 e 2019 la società, tra proroghe varie richieste al tribunale e il versamento di oltre 300mila euro, aveva già stilato anche il progetto di massima: la riqualificazione del sito industriale per insediare attività produttive, artigianali e di logistica con una piccola quota di residenziale. Poi l’area invece era stata battuta all’asta al doppio. "Dopo decenni di immobilismo – sottolinea il vicesindaco Fabrizio Figini con delega all’Urbanistica – finalmente abbiamo un punto di riferimento, una proprietà con cui parlare del futuro dell’area. Abbiamo più volte messo in evidenza due problemi da risolvere: la questione rifiuti da rimuovere (3500 tonnellate stoccati illegalmente nell’agosto del 2019, non pericolosi, ndr) e la bonifica in generale dell’intera area".
Ma anche una opportunità: "Ci aspettiamo una proposta concreta sui desiderata della società, un masterplan realistico di lunga durata che preveda il 20% da destinare al comparto residenziale e il restante 80 per cento per il produttivo-artigianale-commerciale e con ampi spazi verdi. Nella stessa area il sottopasso veicolare e le vasche di laminazione". Sull’area sud di 150mila metri quadrati infatti interverrà Regione Lombardia con la realizzazione di una vasca di laminazione per il contenimento delle acque del fiume Seveso. Questo modificherà totalmente l’impianto dell’area.
«Oggi quindi bisogna percorrere una soluzione urbanistica per gli altri metri quadrati di superficie. Aprendo un tavolo di lavoro con gli attuali proprietari potremmo finalmente trovare una soluzione al degrado dell’intera area, tenendo conto delle esigenze della nostra cittadinanza che chiede strutture ricettive per lo svago ma soprattutto un sottopasso veicolare, e una passerella pedonale su via Umberto I, dove si trova il passaggio a livello interamente pagata dalla Regione, i cui lavori partiranno a settembre per una durata di 6 mesi".
"Sono fiducioso che questa volta andrà tutto bene nell’ottica del rilancio dell’area – sottolinea il sindaco Filippo Vergani – e di buon auspicio per tutta Varedo. Ora aspettiamo una proposta puntuale da sottoporre al Consiglio comunale e agli enti superiori, Provincia e Regione, in modo da poter comprendere al meglio le funzioni e la dislocazione in ogni settore dell’area in cui si dovrà intervenire. L’amministrazione comunale poi farà le proprie considerazioni avviando un percorso condiviso. Sulla questione sicurezza mi aspetto che attraverso la proprietà vengano risolti tutti i problemi che hanno dato preoccupazione ai miei concittadini, dall’igiene per la salute pubblica, allo spaccio e alla prostituzione". L’area ha un valore di 60-70 milioni di euro: 500mila metri quadrati di estensione su cui sorgeva la Snia, sorta nel 1924 e dismessa 17 anni fa, in cui si producevano fibre artificiali, dove negli Anni Sessanta lavoravano più di 6mila persone.