Ville e super attici: maxi confisca da 41 milioni di euro al titolare del Gruppo Viesse

A.O. era già stato condannato in via definitiva a 4 anni di reclusione per frode fiscale

La confisca da parte della guardia di Finanza (immagine di repertorio)

La confisca da parte della guardia di Finanza (immagine di repertorio)

Usmate Velate (Monza), 18 Aprile 2023 - I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Monza, su delega della Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca per equivalente di disponibilità finanziarie e immobiliari fino alla concorrenza di 41 milioni di euro, disposto con sentenza del Tribunale del capoluogo brianzolo e confermato dalla Corte di Appello meneghina, nei confronti di A.O., un imprenditore di Lesmo titolare del "Gruppo Viesse" di Usmate Velate, condannato, in via definitiva, per frode fiscale, indebite compensazioni ed omessi versamenti di Iva e ritenute.

L'ordine di confisca scaturisce da indagini di polizia giudiziaria e successive attività ispettive effettuate dalle Fiamme Gialle monzesi, su delega della Procura della Repubblica di Monza, a carico di dieci società appartenenti al gruppo leader nella fornitura di servizi alle aziende. Nel corso delle attività investigative i Finanzieri, nell’esaminare la contabilità aziendale delle società del gruppo – con un fatturato di oltre 80 milioni di euro e 2.200 collaboratori sparsi in tutt’Italia – hanno ricostruito un ingegnoso ed insidioso meccanismo fraudolento adottato dalle imprese, che consentiva loro il sistematico omesso versamento sia delle imposte dovute all’Erario sia dei contributi di spettanza dell’Inps e dell’Inail, posto che i debiti tributari e previdenziali maturati (quantificati in cinquanta milioni di euro) venivano puntualmente annullati illecitamente, ossia compensati con crediti Iva artatamente gonfiati o addirittura risultati in molti casi del tutto inesistenti.

L’imprenditore – fondatore del gruppo e regista nonché beneficiario dell’ingente frode, per la quale era stato anche raggiunto da custodia cautelare in carcere disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Monza – è stato condannato in via definitiva alla pena di quattro anni di reclusione. Dopo il passaggio in giudicato della sentenza di condanna, in ragione dei conseguenti approfondimenti patrimoniali eseguiti, gli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza hanno eseguito il provvedimento di confisca per equivalente, fino alla concorrenza del profitto dei reati tributari ascritti, di disponibilità finanziarie del condannato, nonché del patrimonio immobiliare allo stesso intestato ovvero nella disponibilità di società di fatto amministrate dall’imprenditore, tra cui tre appartamenti, nove autorimesse, due capannoni industriali e due terreni distribuiti tra le provincie di Monza e della Brianza e Lecco, un attico con super attico in provincia di Sassari, oltre a due ville site a Villasanta e Lesmo, di cui una, di particolare pregio, con piscina, sauna e bagno turco.