Uno spazio per assistere i rider Il sindacato bussa al Comune

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Uno spazio dedicato ai rider, un punto di riferimento a Monza dove le decine di lavoratori delle consegne dei pasti possano fermarsi tra una chiamata e l’altra, abbiano un luogo caldo d’inverno o fresco d’estate dove sostare con i servizi base per la ricarica di telefoni o bici elettriche e un bagno. Un locale utile a loro, ma anche alla città che sarebbe più ordinata senza più gli assembramenti per strada dei gruppi di rider in attesa delle chiamate. È la richiesta presentata la scorsa settimana al sindaco dall’Usb di Monza, l’Unione sindacale di base, e che chiede il coinvolgimento dei vari marchi di app di delivery attivi a Monza.

Il ragionamento del sindacato è semplice: i rider sono lavoratori urbani, il loro luogo di lavoro è la città, e quindi, assieme ai rispettivi datori di lavoro, anche il Comune dovrebbe contribuire per migliorare le condizioni in cui operano. La federazione monzese di Usb è aperta al confronto e lascia che l’Amministrazione comunale individui il luogo più idoneo e "a Monza gli spazi comunali dismessi non mancano - dice Gianni Romano, storico portavoce di Usb - come, per esempio, all’ex Macello in cui un punto di ritrovo dei lavoratori non solo sarebbe utile a loro ma sarebbe anche un presidio per un zona degradata e da anni mal frequentata. Ma vanno bene anche altre soluzioni, l’importante è dare una risposta a persone che sono a tutti gli effetti dei lavoratori". L’idea è che il Comune metta a disposizione uno spazio mentre per le spese di gestione del locale dovranno essere coinvolte le società di delivery che "sono i datori di lavoro dei rider e come tali devono contribuire a dare supporto e servizi per consentirgli di operare nelle condizioni migliori - aggiunge Romano - Per questo abbiamo chiesto al sindaco di organizzare un incontro con tutte le parti interessate".

La situazione dei rider monzesi è già all’attenzione del Comune e, spiega il sindaco Paolo Pilotto, "da prima della lettera del sindacato, in Giunta stiamo affrontando la questione e puntiamo a trovare un accordo con le società di delivery. C’è l’esempio di Modena dove il Comune ha fatto un accordo: è stato messo a disposizione dei rider uno spazio in una zona centrale le cui spese sono ripartite tra le varie società di delivery".

Martino Agostoni