
La piazza di Solaro, lungo via Mazzini, destinata a cambiare nome sulla mappa
Parte da Forza Italia la proposta approvata quasi all’unanimità in Consiglio comunale di dedicare una piazza centrale del paese al 25 novembre e all’impegno contro la violenza sulle donne. Ma i commercianti che si affacciano sull’area prescelta sono preoccupati: "Chi pagherà i costi del cambio indirizzo?". La piazza individuata da Alfredo Puzzello, di Forza Italia, è quella che si trova in via Mazzini, al fianco della villa comunale e di vicolo Amizzoni. Il consigliere della Lega Fausto Gambarini, l’unico che al voto si è astenuto, ha sollevato una questione tecnica sulla proprietà della piazza (che è privata, seppur a uso pubblico) e su eventuali difficoltà che dovessero insorgere per le attività che si affacciano sulla stessa. Su questo punto però, Puzzello ha precisato: "Le attività commerciali non devono fare nulla. Si cambia solo nome alla piazza. Penso che non ci saranno assolutamente problemi. Chi ha sollevato questo problema è in malafede e male informato".
Dalla maggioranza, che si è detta compattamente favorevole all’intitolazione, la capogruppo Serena Nasta ha però proposto un emendamento per formalizzare l’accordo con i proprietari. L’emendamento prevede che l’impegno alla nuova intitolazione sia "previa autorizzazione della proprietà della piazza". Soddisfazione per l’approvazione dell’iniziativa è stata espressa da Federica Canciani, segretaria Azzurro Donna Solaro: "Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione". Ma sulla vicenda è intervenuto uno dei commercianti della piazza in questione, ex consigliere comunale di lungo corso, Gianmarco Belotti: "L’affermazione riportata nella mozione secondo la quale la piazza di via Mazzini (fianco municipio) non ha un nome toponomastico è falsa. Le otto attività ivi collocate (tra le quali la mia) si trovano infatti al civico 46 di via Mazzini, basterebbe avere avuto in mano un qualsiasi scontrino o una fattura per rendersene conto. Lo spazio è di proprietà del condominio. Rinominarlo comporterebbe notevoli fastidi e costi per i commercianti che dovrebbero adeguare scontrini, fatturazione, merchandising, timbri, comunicare alla camera di commercio, a clienti e fornitori la variazione e affrontare tutte le pratiche richieste in caso di cambio indirizzo".