
Un questore contro la ’ndrangheta. Si è insediato Salvatore Barilaro: "Incontrerò i sindaci della provincia"
Ancora ragazzo, va al liceo classico di Vibo Valentia, feudo del clan Mancuso, uno dei più potenti e famigerati della ‘ndrangheta. E mentre lui arriva a piedi (niente motorino, per il papà insegnante "la scuola deve essere fatica e sudore"), vede uno dei rampolli del clan sfrecciare al volante di una macchina blindata, a 16 anni senza ‘patente parcheggiando nello stallo riservato ai professori. È anche vedendo ingiustizie come questa che Salvatore Barilaro decide che da grande avrebbe fatto il poliziotto. "Mi piace questo lavoro, ci credo".
E così è stato, anche se in famiglia preferivano la carriera diplomatica per cui all’inizio avrebbe anche studiato. Cinquantasei anni, moglie, due figli (la grande fa Medicina a Milano), due lauree (Scienze Politiche alla Luiss e Giuristprudenza), ha trascorso già 30 anni nella polizia di Stato, dove ha fatto tutto il cursus honorum. Dall’altro giorno, è il nuovo questore di Monza e Brianza. "Volevo lavorare al Nord, e il capo della polizia mi ha chiesto di venire a Monza". Un territorio ricco, "a livello culturale e imprenditoriale", ma anche complesso.
Barilaro ci troverà anche la criminalità organizzata ma non ha paura, l’esperienza non gli manca. "Felice del mio primo incarico da Questore in un luogo di importanza strategica, ho già incontrato sindaco e prefetto". Perché non c’è solo Monza, "ma il territorio della provincia. Comincerò a girare, incontrerò tutti i sindaci, le antenne del territorio".
Attenti ai diritti, perché "non siamo la polizia dello Stato, ma dei cittadini, il cittadino è il nostro stakeholder privilegiato".
A cominciare dal problema passaporti, molto sentito dai cittadini, con attese lunghissime ma "non mandiamo via nessuno, anche la vacanza è un diritto, chiunque ha esigenze non abbia timori a venire da noi".
Due parole sulla carriera, "ho lavorato tanti anni a Mobile, Digos, Commissariato e tre anni molto intensi alla Dia (Direzione investigativa antimafia".
Funzionario di polizia dal 1990, Barilaro ha iniziato la sua carriera come responsabile dell’Ufficio Antimafia nella Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catanzaro. Dal 1992 è entrato alla Squadra Mobile (Sezione Antidroga). Poi Digos, Capo di Gabinetto, nel 2001 il trasferimento alla Questura di Bari dove assume le funzioni di capo della Segreteria del questore e, in seguito, dirigente dell’U.P.G.S.P. Nel 2002 viene trasferito alla Questura di Napoli quale capo della Segreteria tecnica del questore. Nel 2005 capo di Gabinetto alla Questura di Crotone. Dal 2008 al 2009 dirige il Commissariato di Lamezia Terme. Divenuto primo dirigente nel 2010, dal 2009 al 2013 ha diretto la Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Vibo Valentia. Dal febbraio 2013 è chiamato a dirigere la seconda divisione del primo reparto della Direzione Investigativa Antimafia a Roma, quale responsabile delle attività di Indagini Preventive. Negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di vicario: dal 2016 al 2019 alla Questura di Cosenza, dal 2019 al novembre 2020 alla Questura di Potenza. Infine, ha svolto il ruolo di vicario del Questore di Lecce.
Il centro sociale Boccaccio, fresco di due sgomberi ravvicinati, ha atteso proprio l’arrivo del nuovo questore per andare a occupare di nuovo (in via Verità, a San Biagio).
"Se la proprietà chiederà lo sgombero interverremo, ma prima ci sarà una mediazione. Mi dicono che l’edificio potrebbe costituire un pericolo per gli stessi occupanti…. ma prima di tutto proviamo il dialogo".