Un punto informazioni dedicato agli escursionisti e agli amanti della bicicletta, un luogo dove trovare le specialità della cucina locale e uno spazio che possa accogliere mostre ed eventi a tema ambientale. In più, l’idea di creare una foresteria.
Lo Stallazzo di Cornate è il cuore della nuova strategia del Parco Adda Nord per favorire un modello diverso di turismo a chilometro zero, sostenibile e immerso nel verde. A curare il progetto, la coop sociale Solleva, che si è vista affidare la struttura grazie al successo nella gara pubblica da poco conclusa. Se ne occupava già, ma questa volta nel piano rientrano anche altre perle del territorio: la Conca Madre, la Conca delle Fontane e la chiesa dell’Addolorata, tre tappe chiave, imprescindibili per chi si avventura per una gita lungo il fiume, in uno dei punti più suggestivi della riserva naturale. L’idea è quella di offrire un’infrastruttura ben gestita per accogliere chi viaggia in sella a una bici e chi si muove a piedi, offrendo punti d’appoggio, di ristoro, di interesse culturale. L’accordo sottoscritto fra il Parco e Solleva durerà sei anni. "Una nuova operazione - ha spiegato la presidente Francesca Rota - che è solo uno dei tasselli del mosaico di un più ampio progetto di rilancio territoriale del Parco Adda Nord".
Il quadro complessivo si traduce nella creazione di strutture ricettive, percorsi da compiere in bicicletta, punteggiati da luoghi dove trovare servizi essenziali, nella speranza di trasformare la gita mordi e fuggi in un’esperienza più duratura e completa. Conche, Stallazzo e chiesa sono stati dati dalla Regione al parco proprio per toglierli da un dignitoso anonimato, fatto di gite fuori porta per i pochi conoscitori e per chi viveva in zona, e farne invece luoghi di attrazione anche fuori dalla provincia. Ora la gara e l’affidamento a Solleva, che in cambio della gestione verserà al Parco Adda Nord un canone annuo. È già pronto un progetto "che coinvolga gli edifici e che sia rivolto a tanto agli escursionisti, quanto a sportivi, giovani, cicloamatori, bambini, famiglie, anziani e disabili". E tutto deve ruotare intorno al concetto di mobilità dolce. Il successo, però, passerà inevitabilmente anche attraverso le scuole, con cui si conta di far conoscere le perle dell’Adda anche oltre il perimetro della Brianza e del Milanese.
Barbara Calderola