Ultimi pusher di via Visconti Chieste le pene

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Pene fino a 1 anno di reclusione con il patteggiamento o il rito abbreviato per l’inchiesta contro i pusher che avevano sottratto i giardini di via Azzone Visconti ai cittadini per spacciare droga. Le ha chieste ieri la pm monzese Sara Mantovani all’udienza preliminare al Tribunale di Monza davanti al giudice Marco Formentin per gli ultimi 33 imputati. Dopo le pene fino a quasi 6 anni di carcere già inflitte agli spacciatori che erano stati arrestati dalla polizia di Stato nell’ottobre 2020, ora alla sbarra ci sono i denunciati per fatti ritenuti di minore gravità o perché latitanti. Il procedimento era stato sospeso per qualche mese perché erano in tanti a risultare irreperibili e il giudice aveva disposto per i latitanti le ricerche, che hanno fatto abbassare a meno di una mezza dozzina gli imputati rimasti ‘uccelli di bosco’. Gli altri a cui è arrivata la notifica dell’udienza preliminare hanno quasi tutti chiesto riti alternativi per ottenere uno sconto in un’eventuale condanna attraverso una pena concordata con la Procura o con un processo con il rito abbreviato. Una mezza dozzina quelli che per le difese hanno chiesto il proscioglimento.

A luglio la sentenza. Le manette erano scattate per 52 africani (per la maggior parte richiedenti asilo) e 1 italiano, a cui sono stati contestati quasi 4mila cessioni o detenzioni di stupefacenti di varia natura, dalla singola dose al chilo di cocaina o ai 10 chili di hascisc, per un valore complessivo di 500mila euro. Complessivamente sono una sessantina gli indagati di avere occupato abusivamente i giardini pubblici per vendere droga.

S.T.