"Tutto il giorno a pulire e igienizzare, eppure le blatte non se ne vanno"

La storia della famiglia di Maria Fernanda: in cinque in quaranta metri quadrati in via Silva, tra insetti ovunque e problemi sanitari

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"Non ce la facciamo più a vivere in questo schifo: siamo in cinque in quaranta metri quadrati e da quando siamo entrati in questo alloggio combattiamo quotidianamente contro le blatte. Tutto il giorno a pulire, igienizzare, vaporizzare, ma non serve a nulla: le blatte non se ne vanno".

È disperata Maria Fernanda Carpentieri, che con il marito Christian e i tre figli (di 11, 7 e 2 anni) da tre anni vive in un alloggio popolare di via Silva. Subito ha segnalato agli uffici il problema dei fastidiosi insetti. Invano.

"Li troviamo in tutti i locali - racconta la donna -. In bagno sui servizi igienici, in cucina, nel letto e persino nei mobili. Alcune volte si trovano anche nelle pentole appena lavate".

"Anche aprire la porta è un’impresa: ci troviamo le blatte sulle maniglie. I bambini non camminano più scalzi, perché temono un incontro ravvicinato e urlano appena ne vedono una".

La famiglia più di una volta ha chiesto un intervento di sanificazione per debellare definitivamente il problema. "Ma dagli uffici comunali non abbiamo mai ricevuto risposta, quindi ci organizziamo con metodi casalinghi". La situazione in quest’anno di pandemia si è esasperata, e condividere pochi metri quadrati anche con gli insetti ha fatto saltare i nervi, soprattutto a Fernanda. "Non ce la facciamo più: qualcuno deve intervenire. Cinque persone in quaranta metri quadrati non ci stanno; abbiamo più volte sollecitato un cambio alloggio, e questa situazione igienico sanitaria trasforma la nostra richiesta in un’emergenza".

Per Fernanda quell’appartamento in via Silva è diventato un incubo; all’inizio di novembre ha dovuto lottare anche con la gestione del Covid. "Sono stata contagiata, ma non ho potuto rispettare quell’isolamento che mi era stato prescritto dal medico di famiglia. Di giorno stavo nell’unica camera da letto dell’appartamento, mentre mio marito e i bambini vivevano nella sala dividendosi tavolo e divano. Usavamo tutti l’unico bagno disponibile, e la notte, però, i bambini venivano a dormire nella mia stanza, mentre mio marito restava sul divano. La mia richiesta non è un capriccio: non ce la facciamo più a vivere".

B.Api.