Truffa auto, il pm chiede 7 anni per i fratelli Antonini di Varedo

Devono rispondere dell’accusa di associazione a delinquere in continuazione con la precedente condanna

Le proteste davanti al Tribunale

Le proteste davanti al Tribunale

Varedo (Monza e Brianza), 9 giugno 2022 - Chiesti sette anni di reclusione (in continuazione con la precedente condanna di 3 anni per bancarotta fraudolenta) per i fratelli Antonini per la presunta truffa delle auto. Tre anni è la richiesta per l’amministratore Giancarlo Capoccia e due anni per la moglie di uno degli Antonini accusata di riciclaggio di denaro di presunta provenienza illecita. È quanto il pm della Procura di Monza Vincenzo Fiorillo ha concluso ieri al termine della sua requisitoria al processo con il rito abbreviato davanti alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Francesca Bianchetti per la vicenda delle vetture vendute ma mai consegnate ai clienti nell’inchiesta che ha visto al centro l’autosalone Antonini di Varedo.

Per la stessa accusa di truffa in concorso cinque venditori di auto che non hanno chiesto riti alternativi, con lo ‘sconto’ della pena in caso di condanna, sono stati già rinviati a giudizio dalla giudice e saranno processati in dibattimento il 17 marzo. Un’ottantina i clienti tra parti offese e parti civili che hanno chiesto un risarcimento dei danni e su cui la gup si dovrà pronunciare nella prossima udienza fissata a settembre. Sono complessivamente 9 gli imputati per cui il pm della Procura di Monza Vincenzo Fiorillo ha chiesto il rinvio a giudizio. Di associazione per delinquere e truffa devono rispondere i fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, ritenuti gli amministratori di fatto della società, arrestati nel 2019 per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita, oltre all’amministratore di diritto della società Giancarlo Capoccia e anche ai 5 venditori che quindi, secondo il pm, erano consapevoli che dietro la vendita delle vetture ci sarebbe stato un raggiro.

L’amministratore di diritto deve inoltre rispondere di bancarotta, mentre nei confronti della moglie di uno degli Antonini esiste un’ipotesi di riciclaggio di denaro. Giuseppe e Mauro Antonini, eredi dello storico commerciante multimarche di auto di Varedo, sono già stati condannati in primo grado con il rito abbreviato al Tribunale di Monza per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita a 4 anni di reclusione e al risarcimento dei danni al fallimento della società dell’autosalone, con una provvisionale di 150mila euro. Pena scesa dopo i ricorsi a 3 anni di reclusione ciascuno e diventata nel frattempo definitiva e per questo il pm ha chiesto ora 7 anni in continuazione con la precedente condanna. Le indagini delle Fiamme gialle della Compagnia di Seveso sono iniziate alla fine del 2017 a seguito del fallimento della “World car srl“, che era nata sulle ceneri della storica società “Autosalone Antonini“.

Secondo l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, le auto venivano messe in vendita a prezzi di mercato. Ma agli acquirenti veniva proposta una formula vantaggiosa. Se questi avessero applicato adesivi pubblicitari sulle vetture, un rimborso allettante sarebbe ritornato nelle loro tasche. Il ragionamento non faceva una piega e ha spinto tante persone – circa 150 – ad acquistare un veicolo all’autosalone di Varedo. Una volta che il saldo arrivava sui conti correnti della concessionaria, però, secondo l’imputazione, i tempi per il ritiro iniziavano ad allungarsi a dismisura, fino allo scontato epilogo del fallimento. Nel frattempo ai clienti che andavano a lamentarsi sarebbe stato offerto un bonifico delle somme versate, che però a sua volta non sarebbe mai arrivato.