STEFANIA TOTARO
Cronaca

Tribunale di Monza nel degrado: allagamenti, uffici evacuati e il cortile che sprofonda. “Un disastro”

L’ala sinistra del palazzo di piazza Garibaldi versa in “condizioni disastrose”. La presidente: “Senza una manutenzione straordinaria dovremo bloccare gli accessi, le infiltrazioni mettono a rischio la sicurezza”

Il cortile interno sta progressivamente sprofondando

Il cortile interno sta progressivamente sprofondando

MONZA – La giustizia monzese è divisa tra 12 sedi dislocate in città, che costano quasi 750mila euro di affitti all’anno, ma molte ormai versano da tempo in condizioni precarie. Prima tra tutte il Tribunale di piazza Garibaldi, lo storico ex convento nel cuore della città ora diviso a metà tra l’ala destra che era occupata dalla Procura, tutta impalcata perché sono in corso lavori di ristrutturazione straordinaria con i fondi del Pnrr e la parte sinistra che è in condizioni disastrose.

“Il palazzo versa in un gravissimo stato di degrado e necessita di un’urgente e non più differibile manutenzione straordinaria rischiando, altrimenti, di dover bloccare gli accessi in quanto vi sono continue e ingenti infiltrazioni con distacco di intonaco e calcinacci e fessurazioni diffuse – scrive la presidente del Tribunale, Maria Gabriella Mariconda, nella relazione sull’anno giudiziario 2024 –. I relativi interventi (ristrutturazione edilizia palazzo principale e palazzina adiacente, sostituzione controsoffitti/lucernari, impiantistica archivi) sono stati inseriti nella piattaforma informatica del Demanio in accordo con il ministero della Giustizia e il Provveditorato alle opere pubbliche. Da ultimo anche il cortile interno sta manifestando evidenti segni di cedimento e sprofondamento, tanto gravi che si è stati costretti a interdirne il passaggio. A seguito degli straordinari eventi meteorici della scorsa stagione, alcune parti dello stabile sono inagibili e sotto osservazione a causa delle copiose infiltrazioni ed allagamenti e permane nelle zone di passaggio il rischio di cedimento dell’intonaco dei soffitti, in attesa dell’esecuzione delle opere di messa in sicurezza e ripristino delle volte”.

Recentemente alcune reti di protezione sono state posizionate sotto i soffitti di parte del cortile e del secondo piano per evitare che i calcinacci possano colpire i passanti e sono stati eseguiti gli interventi di sistemazione della copertura e dei pluviali. Sono tuttora sotto controllo le vistose crepe comparse sui muri e sul pavimento dell’ufficio dei Giudici per le indagini preliminari al primo piano, dove un magistrato ha dovuto abbandonare la sua stanza pericolante.

“Servono lavori di adeguamento e rinnovo degli spazi, di messa in sicurezza delle strutture a causa dei cedimenti che si sono manifestati nell’ala nord e nel cortile, in cui allo stato è inibito l’accesso con grave compromissione della sicurezza per la gestione delle emergenze, di rifacimento degli impianti e dei servizi igienici – continua la presidente –. Nel frattempo è in corso l’iter per gli interventi di vulnerabilità sismica, uscite di sicurezza e bonifica dall’amianto”.

Lavori di manutenzione straordinaria sono necessari anche nella sede distaccata di via Vittorio Emanuele. Altri giudici e cancellerie si trovano al quarto e quinto piano della palazzina di via De Amicis, “inadeguata al flusso di pubblico”. Le altre sedi sono in un condominio in via Ferrari, costo annuo di affitto 124mila euro; l’archivio in via Pompei, 56mila euro annui per l’affitto, in via Toniolo nella ex fabbrica dismessa Fossati Lamperti, che “subisce ingresso di topi e insetti vari” e dove “manca un impianto di spegnimento” in caso di incendio e in via Iseo “nel piano interrato di una scuola, da rilasciare per gravi e conclamati problemi di sicurezza” con nuova collocazione in locali in via Annoni, che costano quasi 86mila euro di affitto all’anno. Poi gli uffici dei Giudici di pace in via Borgazzi e Casati, costo annuo per l’affitto quasi 219mila euro; l’immobile di via Torneamento, costo quasi 214mila euro e la sede dell’Organismo di mediazione in via De Gradi, che costa 43mila euro all’anno.