
Il gelso alto 12 metri secondo la leggenda sarebbe stato piantato nel XVI secolo
Rami finiti a terra, paura per il gigante verde di Agrate. Il gelso secolare di Villa Corneliani, che secondo la leggenda sarebbe stato piantato nel XVI secolo, ha ceduto in parte sotto il peso del tempo. Soffre di "carie del legno", la diagnosi dell’agronomo, chiamato come si fa d’urgenza con un medico quando il paziente sta male. "Non ci sono stati feriti, né danni", dice il sindaco Simone Sironi, che ha trascorso ore in ansia prima di tirare un sospiro di sollievo: il guardiano della città, 12 metri di altezza e 4 di larghezza, ce la farà anche stavolta. Ingabbiato da 10 anni, "proprio per aiutarlo" e prima ancorato, è da secoli meta di agratesi alla ricerca di frescura. Oggi se lo godono soprattutto gli studenti che trascorrono il pomeriggio in biblioteca. Ad aprile era stato inserito dalla Soprintendenza fra gli “Alberi monumentali“, primo passo verso una tutela ancora più stretta. "L’area è stata transennata – spiega il primo cittadino – le cure per questa pianta sono costanti proprio a causa della sua età". L’esperto ha messo per iscritto nella relazione che le cause dell’episodio c’entrano con la sua età, "con la graduale demolizione della “lignina“, che scava dall’interno lo spessore del legno, fino a quando i rami non riescono più a sostenere il proprio peso".
Già in passato per supportarne la stabilità "il gelso è stato dotato di un’armatura – ricorda Sironi –, ormai familiare a tutti gli habitué e anche ai visitatori. Ed è proprio grazie a questa soluzione che si è mantenuto stabile finora". Nuove indagini saranno portate a termine nelle prossime settimane e "serviranno a stabilire se servono altri interventi". La cura è costante fra potature, arieggiatura del terreno, pulizia e diserbo dell’area per eliminare gli infestanti e garantire alla “star di casa“ altri secoli da vivere. L’agronomo ha evidenziato che "per un esemplare in questo stadio lo stato vegetativo è discreto, il vigore è buono e quindi è probabile la ripresa anche nei punti del crollo". "Meno male – conclude il sindaco –. Il gelso, simbolo della città e della nostra storia, è testimone di quell’economia del baco da seta protagonista in questo spicchio di Lombardia prima delle grandi fabbriche. Racconta le nostre radici".