VERONICA TODARO
Cronaca

Odissea metrotranvia: di quanto ritarderà la fine dei lavori. Chiesti ristori

La crisi della società appaltatrice porta a uno slittamento nei tempi per un’opera tormentata fin dalla sua ideazione

La consigliera delegata della Città Metropolitana Daniela Caputo durante un sopralluogo al cantiere di Meda

La consigliera delegata della Città Metropolitana Daniela Caputo durante un sopralluogo al cantiere di Meda

Seregno, 17 gennaio 2025 – Da una parte le difficoltà della ditta appaltatrice che porteranno a uno slittamento di circa 16 mesi del termine dei lavori, dall’altro i disservizi creati alla popolazione e ai commercianti dei comuni interessati dai cantieri.

È stato questo il tema dell’audizione che si è tenuta ieri mattina in commissione Territorio di Regione Lombardia, per capire lo stato dei lavori relativi alla realizzazione della metrotranvia Milano-Desio-Seregno. A esporre la situazione in apertura è stata Città metropolitana di Milano, con la consigliera delegata alle Infrastrutture Daniela Caputo, che ha ribadito le note vicende relative ai ritardi legate a circostanze indipendenti dalla volontà e dalla responsabilità di Palazzo Isimbardi, poiché da tempo la ditta appaltatrice, la CMC di Ravenna, affronta difficoltà la cui risoluzione non è ancora conclusa. Attualmente infatti la ditta starebbe seguendo un percorso di mediazione, che dovrebbe concludersi entro fine febbraio. Su questo punto Città metropolitana sta mettendo in campo tutte le sue energie per arrivare ad una soluzione rapida e ultimativa dei problemi interloquendo continuamente con l’impresa.

Ai ritardi dovuti alle difficoltà della ditta si sono aggiunti i ritardi determinati dalla mancata consegna delle aree soggette ai lavori da parte del Comune di Bresso. Proprio perché consapevole che la situazione crea difficoltà ai cittadini e al tessuto produttivo dei comuni coinvolti, la consigliera Caputo ha ribadito con forza la richiesta alla Regione Lombardia di adoperarsi affinché vengano riconosciuti aiuti e ristori di carattere economico ai soggetti coinvolti. I problemi legati alla cooperativa appaltatrice hanno portato a uno slittamento di circa 16 mesi del termine dei lavori, che è ora ipotizzato per settembre 2027.

L’opera, progettata nel 1999, ha subito un iter complesso e travagliato con l’apertura dei cantieri a gennaio 2023 per un investimento complessivo di 256 milioni di euro. Si tratta di un’infrastruttura importante per potenziare la mobilità collettiva e alleggerire la viabilità di una zona densamente popolata su cui insistono centinaia di migliaia di abitanti in due province e oltre 4mila imprese commerciali e di servizi.

“Sul completamento delle opere grava l’incognita della soluzione della crisi aziendale della società appaltatrice per la quale ci auguriamo tutti un esito favorevole – ha dichiarato il consigliere di Forza Italia Fabrizio Figini –. Nel frattempo però bisogna agire per la riduzione del danno subito da cittadini e imprese del territorio a causa del prolungamento dei tempi dei cantieri. Propongo di riconvocare la commissione dopo l’esito dell’udienza in Tribunale sul concordato per definire tempi certi di conclusione dell’opera”.

“Il confronto che abbiamo svolto – ha sottolineato dal canto suo Luigi Ponti del Partito Democratico – è stato utile al fine di rafforzare la necessaria collaborazione tra istituzioni. In attesa della definizione del concordato il cantiere non si deve interrompere e bisogna garantire alla popolazione comunicazioni sempre chiare e tempestive. Per quanto riguarda i ristori alle attività commerciali suggerisco di fare un approfondimento per verificare se il Distretto urbano del commercio sia lo strumento più efficace per giungere nel tempo più breve possibile al riconoscimento del danno e al risarcimento almeno parziale”.