Uno scenario difficile che fa intravedere "un anno nuovo complicato per lavoratori e imprese". Vittorio Sarti (nella foto), segretario generale della Uilm-Uil Milano Monza Brianza, non ha dubbi: "I conflitti che premono alle porte d’Europa hanno ripercussioni dirette sulle nostre produzioni. Basta pensare alle difficoltà legate alla disponibilità di terre rare che servono per i motori elettrici. Elementi chimici essenziali che si trovano soprattutto in Ucraina".
Un tema che richiama l’altra grande incognita che pesa sul futuro del manifatturiero provinciale: la transizione energetica. "È coinvolto innanzitutto l’automotive, ma anche l’elettrodomestico, l’edilizia, le stesse aziende stanno correndo per non inquinare e tutto questo cambia gli equilibri geopolitici, come si vede dalla gara dei paesi a entrare nell’Ue e nella Nato". Condizioni di fondo "con le quali dobbiamo fare i conti". "Nell’auto dove siamo stati preminenti da sempre, si affacciano nuovi marchi cinesi, penso a Xiaomi, che dai telefonini è passato alla macchina elettrica e ad altri sconosciuti con i quali bisognerà confrontarsi in assenza di politiche industriali. Viste della Brianza Taranto e l’Ilva sono essenziali: senza acciaio non si fanno auto, né cemento armato, né lavatrici". Il 2024 segnerà un altro importante appuntamento per i metalmeccanici: "Il rinnovo del contratto, stiamo già mettendo a punto la piattaforma". I punti cruciali: "Recupero del potere d’acquisto e riduzione dell’orario a parità di stipendio, sulla quale importanti imprese stanno facendo da apripista; lotta alla precarietà, il 60% dei nuovi contratti è a termine, e sicurezza: i mille morti sul lavoro del 2023 sono inconcepibili".
Bar.Cal.