
di Barbara Calderola
La corona d’alloro in testa, la laurea in mano, accanto gli amici sorridenti.
Una foto racconta la vita di Stefano Biffi. Il giovane ingegnere informatico di Caponago, precipitato dalla falesia del Sass Negher, a Colico, non ce l’ha fatta. L’incidente, sabato, aveva lasciato poco spazio alla speranza, le sue condizioni erano sembrate subito disperate.
Nel volo ha battuto violentemente la nuca contro le rocce. È scivolato mentre era in cordata con gli amici, la montagna era una delle sue grandi passioni.
I soccorritori sono rimasti di stucco, il gruppo aveva preso tutte le precauzioni, come sembra dalla prima ricostruzione della dinamica, ma qualcosa non ha funzionato.
L’imbracatura ha tenuto, il ragazzo, caduto per diversi metri, è rimasto appeso, ma il gravissimo trauma cranico non gli ha lasciato scampo. La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio. Nulla lasciava presagire cosa sarebbe successo di lì a poco.
La comitiva stava risalendo una delle arrampicate tra Dorio e Olgiasca, quando la vittima ha mancato un appiglio ed è precipitata nel vuoto. Era assicurato, i compagni tenevano la corda a cui era ancorato proprio per bloccare subito una eventuale caduta, ma qualcosa è andato storto e lui si è schiantato contro la parete di granito.
Il salvataggio, molto delicato, sia per la posizione, che per lo stato in cui versava il 26enne, si è concluso con una corsa all’ospedale di Gravedona. I medici hanno fatto di tutto per strapparlo a un destino tanto crudele, ma alla fine hanno dovuto arrendersi: ieri, il suo cuore ha smesso di battere.
I carabinieri hanno sequestrato l’attrezzatura dello scalatore e aperto un’indagine per chiarire le cause dell’incidente.
Il Cai di Colico che si occupa della manutenzione della palestra ha assicurato che si tratta di percorsi "molto controllati". Itinerari e chiodature sono stati ispezionati di recente, "ed era tutto a posto".
Una circostanza che rende ancora più difficile accettare la fine del ragazzo.
Il piccolo centro brianzolo dove i Biffi abitano da sempre e sono molto conosciuti è sotto choc. "In questo casi non ci sono parole - dice la sindaca Monica Buzzini –-siamo in lutto. Ci stringiamo ai genitori, alla sorella. È un dolore profondo per tutti".
L’intero paese aspetta il ritorno di Stefano a casa.
barbara.calderola@ilgiorno.net