
Caos viabilistico a Monza nelle strade adiacenti al parco
Monza – È bastato un pomeriggio di sole, il Primo Maggio, perché l’area del Parco di Monza si trasformasse in un groviglio di clacson e nervi tesi, al punto da far richiedere l’intervento dei carabinieri.
L’afflusso massiccio di visitatori - complici la bella giornata e lo Street Food Festival - ha riportato in primo piano un problema ormai strutturale, quello del parcheggio in area Parco, che esplode ogni volta che c’è bel tempo nel weekend o nei giorni festivi. Un problema per i visitatori che restano imbottigliati nel traffico e per gli stessi residenti, assediati dalle auto nelle stradine che costeggiano l’oasi verde. Anche se intanto il Comune di Monza è corso ai ripari e si è già attivato con qualche primo esperimento andato a buon fine, che potrebbe quindi essere messo a terra.
Il cuore del disagio è il grande parcheggio di Porta Monza, interno al Parco, insieme alle vie residenziali appena dirimpetto, della cosiddetta zona musicisti. In Porta Monza gli automobilisti si sono ritrovati a fare code anche di un’ora per poi trovarsi il parcheggio saturo, costretti a tornare indietro per un altrettanto lento deflusso. Le alternative a questo finiscono puntualmente per penalizzare i residenti delle vie adiacenti a viale Brianza: via Palestrina, via Bellini, via Leopardi, via Rovani. Quartieri residenziali trasformati in parcheggi improvvisati, invasi da veicoli in manovra, imbottigliati in un traffico che cancella la quiete e, nei casi peggiori, blocca il passaggio anche ai mezzi di soccorso.
“I residenti di via Leopardi e Rovani sono praticamente prigionieri in casa propria – ha denunciato in Consiglio comunale Martina Sassoli, consigliera di Noi Moderati – vivono un pericolo concreto, perché la sosta selvaggia spesso impedisce il passaggio dei mezzi di emergenza. Chiedono da due anni un confronto vero con l’amministrazione per ridisegnare la viabilità dell’area musicisti, la più compromessa sotto il profilo della sicurezza e del diritto al quieto vivere”. In risposta, l’assessora alla Mobilità Irene Zappalà ha illustrato in aula un primo piano di interventi, già avviato in forma sperimentale. “Abbiamo già svolto due incontri, uno con Monza Mobilità e uno allargato alla polizia locale e agli uffici tecnici – spiega l’assessora –. Grazie all’analisi dei flussi semaforici elaborati dalla geometra Zanotta e al supporto della polizia locale, abbiamo identificato delle soluzioni per cercare di intervenire su questo problema atavico”.
Tra queste, il blocco dell’accesso al parcheggio di Porta Monza da viale Brianza quando il parcheggio è già pieno, e un nuovo pannello elettronico, in fase di aggiornamento, che segnali in tempo reale la disponibilità di posti. Sul fronte del deflusso, la temporizzazione dei semafori è stata ottimizzata per agevolare il traffico nelle ore di punta, e le prime prove sembrano aver dato esiti positivi. “Un gioco di squadra – sottolinea l’assessora – che ha coinvolto operatori, tecnici e forze dell’ordine. Se i prossimi weekend confermeranno i risultati, procederemo con interventi strutturali”.
Il nodo resta cruciale e di non così facile soluzione: saper conciliare il richiamo irresistibile del Parco nei weekend di bel tempo - per i brianzoli e non - con il diritto dei residenti a vivere serenamente nelle proprie case. È la sfida che attende ora l’amministrazione. “Ai residenti di via Rovani e via Leopardi abbiamo proposto delle date per incontrarci e discutere insieme del problema e delle possibili soluzioni, e siamo in attesa che ci diano il riscontro per vederci”, conclude l’assessora.