MARCO GALVANI
Cronaca

TMAX Yamaha, 20 anni sul tetto d'Europa

L'iconico modello arrivato alla settima generazione taglia lo speciale traguardo con una serie limitata

Il nuovo TMAX Yamaha

Lesmo (Monza) - “Vent'anni fa pensare a un 500 su uno scooter era da fuori di testa. Così come prima con il Majesty 250. Chi avrebbe mai pensato di vendere degli scooter di quella cilindrata, così grossi? In realtà con il TMAX è successo che abbiamo rivoluzionato un'altra volta il concetto di scooter e di mobilità. Lo scooter non era più il cinquantino da utilizzo urbano, dei ragazzini, ma era diventato un vero mezzo di trasporto”. Andrea Colombi, country manager di Yamaha in Italia, ammette di sentirsi “in un luna park” quando è il sella al suo TMAX. Per facilità, equilibrio, versatilità e divertimento. Ma “si mette talmente in mezzo tra quello che è il consueto concetto di scooter e quello che è la reattività, l'agilità di una moto, che è quasi una categoria a sé”. Tanto che i vari tentativi di 'imitazione' dopo anni di solitudine Yamaha in quel segmento, hanno portato la concorrenza a percorrere strade comunque diverse. In Europa il TMAX è il modello di maggior successo ed è rimasto in cima alle classifiche di vendita per vent'anni. Fino ad allora bisognava scegliere: adrenalina o comfort, divertimento o praticità. Poi è arrivata la soluzione, il maxi-scooter che ha messo insieme due mondi. Ora le prestazioni sportive sono a un livello sempre maggiore, mentre la versione 'anniversario' com'è? “Dal 2001 abbiamo circa 200mila clienti in Italia, siamo arrivati alla settima generazione e se c'è un veicolo nel mondo delle due ruote che ha spaccato il mercato, anche dal punto di vista di amanti e detrattori, quello è proprio il TMAX. Ha unito la semplicità di uno scooter automatico twist and go e l'emozionante accelerazione e la stabilità e la guida sportiva di una moto. E per il ventesimo anniversario sarà prodotto in una serie limitatissima (solo 560 pezzi numerati), con una carrozzeria forgiata in carbonio e una livrea speciale (in uno speciale colore Tech Graphite), un motore da 560cc omologato Euro5. E dettagli che vanno dalla sella e dalle manopole riscaldate ai cerchi bronzati. Per dare ai clienti più affezionati la possibilità di avere qualcosa di iper esclusivo”. Prossima asticella? “Ci stiamo già lavorando. Per continuare ad avere il Dna TMAX ed essere al top anche nei contenuti tecnologici e di design”. Esplorando anche l'elettrico? “Non ci potrà mai essere un TMAX elettrico. In questo caso la parte passione, sportività, rumore è predominante”. Eppure sull'elettrico vi state muovendo... “Oggi le due ruote elettriche vedono dei player che fino a poco fa non conosceva nessuno, aziende che hanno fatto un grande lavoro in un segmento che non esisteva. Penso, però, che il vero scatto arriverà quando marchi come il nostro entreranno in quel segmento. Chiaramente esiste un tema legato alle infrastrutture. E su questo filone, abbiamo appena creato un consorzio con Honda, KTM e Piaggio per lavorare su batterie scambiabili per moto e veicoli elettrici leggeri: un passo molto serio verso la volontà di creare un mercato che guardi ai clienti. Avere delle connessioni compatibili penso sia un passo enorme di facilitazione all'utilizzo dei dueruote elettrici”. Tutto è figlio della tecnologia. "Onestamente sulla parte scooter non vedo il motivo per cui l'elettrico non possa davvero sovrapporsi quasi interamente al motore termico”. Questo, però, in uno scenario prossimo futuro. Oggi, invece, come viaggia il mercato? “In un mercato che è calato di circa il 6% noi abbiamo fatto +2%. Che è un risultato di cui siamo contenti soprattutto per come l'abbiamo ottenuto. Cioè cercando di non cadere nel facile sconto immediato, ma mantenendo una certa stabilità nei prezzi che significa anche valore dei prodotti e rispetto dei nostri clienti. Cercando certamente azioni tattiche dal punto di vista dei finanziamenti, ma senza compromettere la nostra filosofia: 'La nostra promozione è non fare promozione'. Nel senso che chi sceglie Yamaha sa che potrà contare su un valore futuro del proprio usato superiore alla media. L'MT07 del 2015, ad esempio, oggi vale molto di più di quanto non valesse l'usato all'epoca”. Il 2020 non potrà essere stato un'autostrada in tutti i 12 mesi... “Anche noi, certo, abbiamo dovuto fare tagli di produzione, non soltanto per una questione di domanda, ma anche per problemi contingenti, di logistica. La rete dei concessionari è stata messa sotto un'enorme pressione. In ogni caso abbiamo chiuso l'anno al primo posto nel mercato moto (4° in quello scooter, con un +5,06% in controtendenza rispetto a un mercato a -9,8%) e, per la seconda volta in 5 anni, ci siamo imposti con 5 modelli nella Top20 (Tracer 700 e 900, MT-07, MT-09 e Tenéré 700) e 11.822 mezzi immatricolati”. Qual è la formula? “Capire cosa vuole il cliente. Quando uno va in moto si diverte se la moto non pesa troppo, se ha una buona coppia e se è maneggevole. E quindi l'esperienza di guida è appagante quando la moto non ti mette sotto pressione. Sarà sempre l'uomo che domina la macchina, pur non rinunciando alla parte super fun”. Avete anche un'anima 'pistaiola'... “La R1 è la moto in assoluto che mette d'accordo performance e guidabilità. Non è la moto ingestibile, ma è la moto con cui chiunque va più veloce in pista se non è un pilota. In generale, chiaramente il tema racing è fondamentale per il nostro brand tra MotogGp, Superbike e tutte le altre competizioni a cui partecipiamo fino al monomarca R3 Cup. Quest'anno spingeremo tantissimo sulla parte di accessoristica da competizione genuine per aumentare il bagaglio tecnico della moto”. Quest'anno nel Motomondiale, con Valentino Rossi non più in un team Yamaha ufficiale, e altri tre fuoriclasse, come la vede? “Mi dicono che stiamo tirando fuori una moto molto competitiva”.