GABRIELE BASSANI
Cronaca

Giochi Preziosi, test sierologici per tutti i dipendenti

In 180 su 220 si sottopongono all’esame su base volontaria. Obiettivo: una ripresa serena dell’attività nella sede dopo lo smart working

Marco Ometto e Serafino Peverelli direttori delle Risorse umane e degli Acquisti

Cogliate (Monza e Brianza), 17 giugno 2020 - Tra ieri e oggi più di 180 dipendenti del Gruppo Preziosi sui 220 che lavorano nella sede centrale di Cogliate, saranno sottoposti a test sierologici per individuare eventuali contatti recenti con il virus del Covid 19. E’ solo l’ultimo dei passaggi con cui la grande azienda internazionale di giochi e giocattoli (1200 dipendenti in tutto nel mondo, dopo l’acquisizione lo scorso anno della spagnola Famosa e della friulana Trudi) si appresta a riprendere completamente le attività in sede, in piena sicurezza, dopo la brusca interruzione subita il 12 marzo scorso.

«Dal 31 gennaio scorso avevamo già sospeso le trasferte all’estero, in particolare verso Hong Kong dove abbiamo delle consociate, ma poi quando è scattato il lockdown per la Lombardia abbiamo organizzato in 2 giorni le attività di smart working per oltre il 90% dei dipendenti, acquistando sul mercato tutti i laptop necessari, adattando quelli disponibili e, in caso estremo, addirittura organizzando imballaggi e spedizioni a domicilio delle postazioni di lavoro con i desktop", racconta Marco Ometto, direttore dell’organizzazione Risorse umane e sistemi informativi di Giochi Preziosi Spa.

"Abbiamo riorganizzato anche l’orario di lavoro, con una riduzione del 40% coperta da cassa integrazione, tagliando l’intera giornata del venerdì e riducendo a 6 le ore lavorative dal lunedì al giovedì, perché ci siamo subito resi conto che garantire un lavoro efficace da casa, con i figli o altri famigliari, per 8 ore, è impossibile". Dopo oltre 3 mesi di lavoro a distanza con la sede di via Delle Primule rimasta quasi deserta, soprattutto tra marzo e aprile, l’appuntamento per il grande ritorno in ufficio è fissato per lunedì 22, mentre nel frattempo gli ambienti sono stati attrezzati con termoscanner automatici, dispenser di soluzione igienizzante, segnaletica per i percorsi e per le distanze di sicurezza.

All’ingresso ad ogni ospite, previa registrazione, viene anche fornita una mascherina monouso. La scorsa settimana la lettera di avviso ai dipendenti. "Su base volontaria abbiamo reso possibile l’effettuazione dei test sierologici direttamente in azienda, appoggiandoci al Centro Medico Gentilino di Milano, che cura i nostri servizi di medicina sul lavoro", aggiunge Serafino Peverelli, direttore acquisti e servizi generali dell’azienda. Appuntamenti scaglionati, nell’ampio spazio del parcheggio coperto al piano superiore della sede. "Grazie al contributo del Gruppo volontari di Cogliate, abbiamo allestito una tensostruttura dentro la quale sono state ricavate le due postazioni per i prelievi", dice Peverelli.

Le operazioni si svolgono in maniera molto rapida e ben curata: accoglienza, compilazione del modulo per le dichiarazioni di responsabilità e i consensi, poi il trasferimento alla postazione per il prelievo. Due o tre minuti, tutto compreso, e all’uscita anche una bottiglietta d’acqua e uno snack. "Per il responso servono 48 ore. In caso di positività al test, la segnalazione arriva al diretto interessato e anche all’Ats di riferimento, che chiamerà il soggetto per avvisarlo dell’obbligo di isolamento fiduciario e contemporaneamente si impegna a fissare entro 48 ore l’appuntamento per il tampone, unico strumento in grado di certificare l’eventuale positività al virus. "E’ un modo per garantire un rientro sereno a tutti, dopo un periodo veramente complicato", dice Ometto.