Tassista morì sulla Milano-Meda per aiutare coppia di fidanzati: in due alla sbarra

A 3 anni dal tragico incidente è stata finalmente fissata l’udienza preliminare

Le auto coinvolte nell'incidente

Le auto coinvolte nell'incidente

Cesano Maderno - Fissata a quasi tre anni dai fatti l’udienza preliminare per la morte del tassista eroe Eugenio Fumagalli. Si terrà l’11 novembre in Tribunale la resa dei conti a favore dell’albiatese che la notte del 12 gennaio 2019 ha perso la vita per aiutare una coppia di fidanzati coinvolti in un incidente stradale sulla Milano-Meda all’altezza di Cesano Maderno, venendo colpito dalla loro auto nuovamente tamponata e sbalzato a una quarantina di metri di distanza.

Alla sbarra, su richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm monzese Alessandro Pepè, due dei tre automobilisti inizialmente indagati. Di lesioni colpose, guida in stato di ebbrezza, fuga e omissione di soccorso è accusato Davide Provenzale, il 28enne di Lazzate che, alla guida di una Audi A3, ha tamponato una Fiat 600 rossa con a bordo una coppia di fidanzati brianzoli. Ed è fuggito senza prestare soccorso, subito individuato dalla polizia stradale di Seregno e messo agli arresti domiciliari dopo che è risultato positivo all’alcoltest. Per la terza volta in 8 anni di patente. Il pm aveva chiesto poi il carcere per il pirata della strada all’udienza di convalida del fermo, ritenendolo responsabile anche di concorso nell’omicidio stradale del tassista eroe. Invece il giudice aveva convalidato soltanto il fermo per omissione di soccorso, confermando i domiciliari.

Ora Davide Provenzale viene accusato di lesioni colpose, guida in stato di ebbrezza, fuga e omissione di soccorso per avere causato lesioni al conducente della 600 e alla ragazza trasportata, rispettivamente pari a 10 e 5 giorni di prognosi. Secondo la perizia disposta dalla Procura il 28enne, alla guida dell’auto della madre, percorreva la strada provinciale 35 in direzione di Milano-Como in stato di ebbrezza, a una velocità molto elevata (intorno ai 125 chilometri orari), certamente superiore ai limiti e non adeguata alle condizioni di traffico e visibilità.

E commetteva "manovre pericolose", sorpassi zigzagando sulla strada, "uno in seguito all’altro, senza alcuna cautela, omettendo di azionare l’indicatore di direzione e superando anche sul lato destro". Finché, al termine dell’ennesimo sorpasso sulla destra, si spostava dalla prima alla seconda corsia per superare un altro veicolo ma si trovava davanti la Fiat 600 della coppia che viaggiava a una velocità più ridotta della sua e, invece di frenare, continuava la marcia ad alta velocità cercando di tornare sulla prima corsia di marcia infilandosi nello spazio tra due veicoli, finendo per urtare con violenza la 600, finita contro il guard rail per poi ribaltarsi.

Di omicidio colposo per la morte di Eugenio Fumagalli è invece chiamato a rispondere un 48enne di Meda, Gaetano Spuches che, percorrendo la stessa strada a sua volta a velocità eccessiva (di poco superiore ai 100 chilometri orari) non riusciva a vedere in tempo la 600 ferma in mezzo alla strada e la urtava, proiettandola con forza contro il tassista, sbalzato violentemente e morto. Chiesta l’archiviazione per un terzo automobilista.