
La Giornata mondiale dell’ambiente è stata celebrata nelle scuole di Monza
Gli studenti monzesi sono preoccupati per l’ambiente. Lo dice Effetto Terra, l’indagine condotta su un campione di 750 alunni di 24 scuole, dalle primarie alle secondarie di I e di II grado, sulla percezione dei giovanissimi rispetto alle tematiche ambientali, coordinata dal Creda. Dall’indagine è emersa una crescente preoccupazione sullo stato di salute del pianeta e sui cambiamenti climatici. I ragazzi si sentono responsabili in prima persona nel contribuire a ricercare soluzioni efficaci.
Per la scuola primaria il campione è costituito da 10 classi di 10 plessi scolastici (statali e paritari), per un totale di 180 questionari somministrati. Il campione della scuola media è costituito dai ragazzi di seconda (ad eccezione di due classi prime): 12 classi di 10 plessi scolastici, per un totale di 220 questionari somministrati. Per le superiori hanno partecipato all’indagine 5 istituti per un totale di 353 questionari somministrati ai ragazzi di seconda e di quarta. Il 59,5% dei partecipanti frequenta una scuola statale mentre il 40,5% frequenta una paritaria.
In tutte le fasce d’età intervistate lo stato di salute del pianeta oggi è ritenuto "molto compromesso" o "compromesso": queste due risposte sono state selezionate da ben oltre la metà dei bambini e ragazzi, raggiungendo un massimo dell’86,4% nella fascia d’età della scuola superiore. Per la maggioranza dei più grandi (66,3% scuola media) inoltre lo stato ambientale attuale è destinato a peggiorare nei prossimi 20 anni.
Ancora ottimisti sulle prospettive solo i più piccoli: per il 33,3% dei bambini della scuola primaria, il futuro ci riserverà un miglioramento delle condizioni ambientali. Tale differenza di percezione si riscontra anche nella domanda sugli stati d’animo collegati alla situazione ambientale attuale, rispetto alla quale il 68,4% delle bambine e dei bambini della scuola primaria si dichiarano, su una scala da 1 a 10, fiduciosi o molto fiduciosi, mentre tale percentuale diminuisce passando alla scuola media (37,9%), per calare ulteriormente alle superiori (15,6%). Ma in generale, in tutte le fasce d’età si evince uno stato di preoccupazione più o meno accentuato nella maggioranza dei partecipanti all’indagine.
In particolare si sentono più preoccupati per la salute del pianeta i piccoli della scuola primaria (76%), seguono le medie (71%) e a finire le superiori, con il 50% che somma i preoccupati e molto preoccupati. L’inquinamento, in particolar modo quello dell’aria, i cambiamenti climatici e l’uso eccessivo o l’esaurimento delle risorse naturali sono i principali problemi ambientali che preoccupano i giovanissimi delle elementari e medie per il 58%. Mentre i ragazzi delle superiori vivono con maggiore preoccupazione (73,7%) il cambiamento climatico, seguito dall’esaurimento delle risorse (68,6%) e l’estinzione di alcune specie animali (58%).
Tra gli ambiti più urgenti in cui intervenire per la salvaguardia del pianeta il tema dei rifiuti è molto sentito da tutte le fasce d’età, in particolar modo dalla scuola primaria, in cui la riduzione e il riciclo, il recupero e riuso dei rifiuti si è posizionato al primo posto con il 62,2% di scelte.
Gli attori principali che possono contribuire a risolvere le problematiche ambientali variano leggermente a seconda delle fasce d’età. Per le bambine e bambini della scuola primaria è necessaria una collaborazione tra tutte le istituzioni e i gruppi di persone. Tra gli attori più influenti vengono indicati l’Europa e i giovani, seguiti dal governo al primo posto per le ragazze e i ragazzi della scuola superiore seguito delle imprese e le industrie e poi dai governi.
E i giovani sono pronti a dare l’esempio: il 90% dei ragazzi ritiene importante prendersi cura dell’ambiente personalmente, attraverso l’attenzione agli sprechi di acqua, a non disperdere i rifiuti e a praticare la raccolta differenziata, con l’aggiunta delle azioni mirate ad evitare, gli sprechi di cibo tra i più grandi.