I giovani stranieri che vivono una situazione di disagio saranno meno soli. Il Comune di Monza ha sottoscritto un accordo di partenariato per il progetto Inside 24.26, una continuazione del precedente Inside 20.23, ancora più arricchito e potenziato nel suo lavoro di rete. L’ente capofila è la cooperativa sociale Carrobiolo 2000, con cui collaboreranno, oltre al Comune di Monza, la cooperativa sociale Aeris di Vimercate, il Consorzio Ex.It, e Asst Brianza: si tratta di un progetto sociale, con risvolti anche sanitari, per dare assistenza educativa, e all’occorrenza anche psicologica e medica a soggetti giovani fragili (16-34 anni), che vivono e manifestano disagio sociale.
Il servizio, finanziato grazie a un bando regionale di 179.930 euro, a cui si aggiunge un contributo del Comune di 7.857 euro, fa leva sull’attivazione di un’unità mobile, costituita da educatori, assistenti sociali e mediatori culturali delle cooperative coinvolte, per il presidio dei luoghi di rischio e che servirà ad intercettare la maggior parte dei ragazzi che denunciano una situazione di disagio sociale, a cui si aggiungeranno attività di educativa territoriale, la collaborazione con gli istituti scolastici superiori per attività di informazione e prevenzione, e l’accompagnamento a percorsi di supporto presso i servizi sociali. L’unità mobile resta la prima occasione di contatto con persone che permangono nel disagio perché ignare delle di migliorare la loro situazione. In particolare, il progetto intende intercettare tutti coloro che per svariati motivi non avrebbero un accesso spontaneo ai servizi pubblici del territorio (un focus su chi non ha cittadinanza italiana). Si presidieranno soprattutto, attraverso info point fisici e presidiati e contatti con i gestori, i locali notturni e i luoghi di aggregazione (piazze, parchetti, spazi all’aperto, scuole), da cui si stima di raggiungere circa mille persone. Un’altra fonte di aggancio sarà l’educativa di strada, attraverso cui saranno saranno sviluppati percorsi di consapevolezza con cui si stima di raggiungere 200 persone. Infine si arriverà anche a giovani in situazioni di fragilità (disagio sociale, problematiche famigliari, dipendenza da sostanze), seguiti attraverso percorsi di accompagnamento individualizzato al fine di avviare processi di inclusione sociale. Focus particolare su Cederna, Cantalupo e San Rocco, quartieri con il più alto numero di residenti stranieri, con situazioni di fragilità e marginalità sociale, ma anche le zone del centro bersaglio della malamovida.