Sulle rive dell'Adda la spiaggia per gli amanti della tintarella integrale

A Cornate d'Adda c'è da anni un'area tra boschi e rapide dedicata ai nudisti di Marco Dozio

L'area dell'Adda dove si trova la spiaggetta di nudisti (Radaelli)

L'area dell'Adda dove si trova la spiaggetta di nudisti (Radaelli)

Cornate, 22 luglio 2014 - C'è ma ufficialmente è come se non ci fosse, è nascosta agli occhi perché lontana e appartata, è clandestina ma tollerata. Esiste da anni, forse da decenni. Gli appassionati la conoscono bene, non necessitano di cartelli stradali per scovarla. E chi abita da quelle parti la conosce per "sentito dire" anche se fin laggiù non s’è mai avventurato. La spiaggia per nudisti a Cornate d’Adda è un’insenatura di prato e sassi in uno dei punti più spettacolari del fiume leonardesco. È incastonata lungo le cosiddette "rapide", alla fine di una stradina accidentata e impantanata. È assente dalle mappe perché non rientra nell’elenco dei lidi naturisti autorizzati, una manciata o poco più in tutta la penisola. Ma è sufficiente un giro su internet per trovare indicazioni molto precise su luoghi e frequentazioni, con tanto di voti, recensioni, consigli su giorni e orari migliori. Nei forum dedicati al naturismo, la spiaggetta cornatese compare accanto a una dozzina di siti lombardi dov’è possibile praticare la nudità senza particolari controindicazioni. Capita che i cultori del genere si diano appuntamento attraverso il web per condividere ore di tintarella integrale. L’area non è facilmente raggiungibile. Non si passa di lì per caso, non ci sono piste ciclabili, strade o ponti nelle vicinanze, tantomeno bar o chioschi. Solo boscaglia fitta tutt’intorno, con due promontori a isolarla da sguardi per così dire indiscreti. A piedi occorrono una ventina di minuti dal parcheggio del cimitero di Porto d’Adda, frazione rivierasca di Cornate. Si prende la discesa in acciottolato, poi una volta arrivati alla scalinata del Santuario della Madonna della Rocchetta si gira a sinistra percorrendo l’alzaia che costeggia il naviglio per 500 metri, quindi s’imbocca il sentiero sulla destra che scende ripido verso il fiume.

Qui c'è il rischio di sbagliare direzione, di perdersi nei meandri del bosco che cola a picco sul fondovalle. Giunti a destinazione, ognuno si regola secondo le proprie esigenze. C’è chi si rilassa in costume, chi in topless, chi senza veli. Ci sono gli habituè, gli esordienti, i curiosi. Per la maggior parte si tratta di uomini di mezza età, anche se non mancano giovani, donne, coppie. Nei week-end assolati si possono contare una cinquantina di frequentatori. Marta e Carlo sono due brianzoli di circa 30 anni, hanno steso il telo per il picnic, ma non sono ancora in versione naturista: "Veniamo a Porto ormai da qualche estate, anche se saltuariamente. Abitiamo a una ventina di chilometri da qui, sempre in Brianza, ma abbiamo saputo dell’esistenza di questo spazio solo navigando in internet. È un posto stupendo e riparato, peccato solo non si possa fare il bagno perché l’acqua in questo punto corre velocissima. Spogliarsi non è obbligatorio, noi lo facciamo soltanto se ci sentiamo a nostro agio relativamente alle persone presenti. Nessuno è costretto a fare nulla e in generale, a parte qualche circostanza, non abbiamo la sensazione di essere osservati. L’ideale sarebbe un bel lido attrezzato e riconosciuto, ma anche così non ci lamentiamo". L’incognita è il fiume che non di rado esonda divorandosi un pezzo di spiaggia: in quel caso resta agibile soltanto il prato nella parte superiore. Fabio Quadri, sindaco di Cornate: "Quella zona è molto lontana dal paese e si trova a metà strada tra Porto e Paderno. È una realtà che esiste da tantissimo tempo, fin da quando ero un ragazzo".

di Marco Dozio