STEFANIA TOTARO
Cronaca

Spaccio a Monza, rivincita del quartiere: così dalle nostre finestre li abbiamo incastrati

Gli abitanti dei palazzi che si affacciano sull’area verde hanno ospitato gli agenti e registrato filmati che hanno fornito prove dei traffici illeciti e delle risse

Monza, 17 febbraio 2023 -  Per riconquistare il loro parchetto occupato abusivamente dagli spacciatori i residenti della zona, oltre a farsi carico di segnalare le situazioni di degrado, hanno persino dato la loro disponibilità ai poliziotti per posizionarsi sui loro balconi e terrazzi. Una collaborazione tra forze dell’ordine e cittadini per cui il questore di Monza e Brianza Marco Odorisio ha espresso un ringraziamento, riconoscendo che "con questa operazione è stata data una doverosa risposta ai cittadini che si sono visti sottrarre un’area verde del centro cittadino alla serena disponibilità e fruizione – ha commentato il questore –. Ringrazio gli stessi cittadini che, in chiave di sicurezza partecipata, ci hanno costantemente segnalato e talvolta anche documentato quanto stava accadendo ai giardini di via Artigianelli dimostrando di possedere un ammirevole senso civico".

Considerazioni condivise da una abitante che si affaccia sul parchetto. "Mi sembra il minimo aiutare le forze dell’ordine a riportare la legalità per riappropriarsi di luoghi destinati ai cittadini onesti", dice la residente appena uscita dal suo palazzo. Dopo l’operazione scattata ieri mattina, il giardino di via Artigianelli non è più lo stesso. Vuote le panchine fino all’altro giorno invase da giovani pusher, ad un passo dai giochi per i bambini. Dopo l’ora di pranzo soltanto un ragazzo di colore resta seduto, guardandosi intorno, chiedendosi dove sono finiti tutti gli altri coetanei, conoscenti oppure complici della centrale dello spaccio di droga ora smantellata. Mentre un paio di gruppetti di ragazzini vocianti si avvicinano ai giardini e poi restano attoniti nel vedere che probabilmente non potranno comprarsi la ‘roba’ per farsi una ‘canna’ come al solito. Allo scivolo rosso una nonna che fa giocare il nipotino dopo avere parcheggiato il passeggino: "Io in questi giardini ci vengo quasi tutti i giorni perché gli altri sono troppo lontani e mi sono accorta che ora è stranamente vuoto. Qui c’erano sempre seduti tanti giovani stranieri, un viavai sospetto di persone, gente che andava e veniva. Stavano lontani dai giochi dei bambini ma a volte litigavano e alzavano le mani quindi non era un posto tranquillo. Bisognava intervenire, i cittadini che abitano qui erano esasperati, non si sentivano al sicuro, una ragazza è stata aggredita in pieno giorno qui vicino. Ora speriamo di poterci riappropriare di questi giardini per l’utilizzo per cui sono stati realizzati".

Quello di via Gramsci è il secondo giardino pubblico “bonificato“ dagli spacciatori. Nel 2020 la polizia di Stato aveva arrestato 52 africani (per la maggior parte richiedenti asilo) e un italiano, a cui erano state contestate al parchetto di via Azzone Visconti tra il Lambro e i binari della ferrovia, quasi 4mila cessioni per un valore di 500mila euro. Frutto di quotidiani appostamenti, video e intercettazioni nella strada a due passi dal centro storico monzese. Complessivamente 61 gli indagati, alcuni poi passati a spacciare in via Gramsci, di cui erano rimasti vittime anche Vittorio Brumotti e la sua troupe, entrati nei giardini per girare un servizio di denuncia per “Striscia la Notizia“ e aggrediti anche con un coltello e rapinati da due gambiani, poi sottoposti a fermo dai poliziotti e condannati.