Sovico, il giallo del corpo rimasto 45 giorni vicino a un guardrail: è Corrado Semeraro? L’ipotesi del pirata

La scoperta dei giardinieri. La vittima potrebbe essere un 55enne, gli abiti sono simili. L’ipotesi: falciato da un’auto che non si è fermata. I parenti si erano rivolti a "Chi l’ha visto"

La zona dove è stato trovato il corpo. A destra, Corrado Semeraro

La zona dove è stato trovato il corpo. A destra, Corrado Semeraro

Il cadavere di uomo scomparso (forse) da 45 giorni e l’incubo che sia rimasto vittima di un pirata della strada. Lo hanno ritrovato ieri mattina gli operai addetti allo sfalcio dell’erba lungo la strada provinciale che collega Monza a Carate Brianza. Un cadavere in avanzato stato di decomposizione, in mezzo alle sterpaglie, dall’altra parte del guardrail al lato della strada provinciale 6 all’altezza di Sovico. È stato ritrovato alle 10.30 e tutti gli indizi sembrerebbero portare a Corrado Semeraro, il 55enne che si era allontanato da casa a Macherio nei giorni scorsi e di cui non si hanno più notizie dal 12 marzo.

Un giallo. Corrado Semeraro, come avevano raccontato i suoi famigliari (3 fratelli e la mamma) a Chi l’ha visto?’, era sofferente. Da qualche tempo era soggetto a vuoti di memoria, tappezzava di foglietti la sua casa per ricordarsi anche di mangiare tanto da aver chiesto un permesso al ristorante dove lavorava come cameriere. Separato, con un figlio grande, viveva da solo dove era nato e cresciuto.

Il giorno della scomparsa era uscito di casa lasciando le porta e le luci accese, poi era arrivato ad Albiate, vicino alla sua Macherio, dove aveva parcheggiato. Era sceso dalla macchina senza telefonino ed era stato ripreso dalle telecamere mentre si aggirava, avanti e indietro, nei pressi dell’ingresso di una palestra. Le immagini lo avevano ripreso a lungo in questo suo andirivieni solitario, il cappuccio in testa. Dopo essere entrato in palestra ed essersi trattenuto per una mezz’ora senza parlare con nessuno, era uscito. Poi, alle 23, era stato di nuovo immortalato da solo in una stradina dietro la palestra. E si era avviato di nuovo a piedi verso il Ponte di Albiate.

Le condizioni del cadavere, in avanzato stato di decomposizione, hanno reso difficile il riconoscimento, ma gli abiti indossati sono molto simili a quelli che aveva il cameriere di Macherio. Le immagini lo immortalano mentre si avvia pericolosamente lungo un tornante a piedi, mentre una vettura gli transita vicino. L’ultima immagine è accompagnata dal suono di un clacson. L’ipotesi è che il 55enne possa essersi diretto sulla vicina provinciale in stato confusionale e possa essere stato investito da una macchina che lo ha scaraventato dall’altra parte del guardrail. Dove sarebbe rimasto fino a ieri mattina, mentre i soccorritori lo cercavano nel vicino fiume.

Il fratello maggiore Tino è a pezzi. "La speranza è sempre l’ultima a morire ma è ovviamente sempre più flebile. Se fosse confermato che qualcuno lo ha investito e non si è fermato a soccorrerlo, la rabbia sarebbe doppia. Nel caso, vorrei che il pirata la pagasse cara". Sul posto anche i sindaci di Macherio e Sovico.