DANIELE DE SALVO
Cronaca

Sos baby profughi Lecco, arrivi triplicati Costi insostenibili per le casse del Comune

Il sindaco: la misura è colma, questo modello non regge più

Sos baby profughi  Lecco, arrivi triplicati  Costi insostenibili  per le casse del Comune

Sos baby profughi Lecco, arrivi triplicati Costi insostenibili per le casse del Comune

di Daniele De Salvo

Centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati pieni e casse comunali vuote. In provincia di Lecco non c’è più posto per i profughi minorenni sbarcati senza genitori né parenti. L’anno scorso ne erano stati accolti e collocati in strutture idonee 12, nei primi sette mesi e mezzo del 2023 il loro numero è triplicato: sono già 36. Sono triplicati pure i costi a carico dei contribuenti: giornalmente per ogni bambino o bambina, ragazzino o ragazzina si paga una retta fino a 120 euro, comprensiva di vitto, alloggio, assistenza a 360 gradi.

Solo due terzi delle spese sostenute dai comuni vengono rimborsate dal governo. Significa che le amministrazioni comunali si sono sobbarcate quasi mezzo milione di euro di spese per accogliere e accompagnare nel minore dei modi possibili gli stranieri minori non accompagnati, che tra l’altro restano in carico ai comuni fino a quando non diventano maggiorenni, sebbene in tanti poi scappino per raggiungere i loro familiari che si trovano già in Europa. La situazione è quindi ormai insostenibile, anche perché molti sono piccoli paesi, dove le spese per fronteggiare l’accoglienza in comunità di minori – stranieri o italiani poco importa – possono far saltare i bilanci e mandare in bancarotta i comuni.

Per questo il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il presidente dei sindaci lecchesi Guido Agostoni hanno scritto in prefettura per avvisare che la misura è veramente colma e che il modello di accoglienza non regge più, sebbene si cerchi di sistemare, quando possibile, i minori in famiglia piuttosto che nelle comunità, perché è una soluzione certamente migliori per loro. "Riceviamo domande di due richieste di collocamento al giorno – ha spiegato l’assessore al Welfare di Palazzo Bovara Emanuele Manzoni –. Si tratta di una questione delicata, stiamo discutendo di minori fragili, senza genitori, non di pacchi". I primi cittadini lecchesi, come i colleghi di tutta Italia, sia aspettano ora più risorse e più strumenti da Roma per gestire anche questa emergenza.