STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Soldi in cambio di sesso a una 17enne fragile. Chiesti 4 anni per induzione alla prostituzione

"Centocinquanta euro per due rapporti e la pillola del giorno dopo". Questa l’indecente proposta che un 27enne di Brugherio avrebbe...

"Centocinquanta euro per due rapporti e la pillola del giorno dopo". Questa l’indecente proposta che un 27enne di Brugherio avrebbe...

"Centocinquanta euro per due rapporti e la pillola del giorno dopo". Questa l’indecente proposta che un 27enne di Brugherio avrebbe...

"Centocinquanta euro per due rapporti e la pillola del giorno dopo". Questa l’indecente proposta che un 27enne di Brugherio avrebbe fatto a una ragazza conosciuta in un sito online di incontri. Un fatto già grave di per sé, ma ancora di più nel caso della presunta vittima, una 17enne di origine ucraina fragile, ospite di una comunità protetta per minori monzese per via del suo passato di abusi da parte di un vicino di casa e di difficoltà per l’assenza del padre e problemi con la madre. Ora la pm della Procura di Monza Sara Mantovani ha chiesto la condanna dell’imputato, accusato di induzione alla prostituzione di minorenni, a 4 anni di reclusione. I fatti contestati sono emersi nell’agosto del 2018, quando l’allora 17enne, una sera che era in libera uscita, era tornata oltre l’orario consentito in comunità facendosi accompagnare da un uomo alla guida di una Mercedes. Ad aspettarla c’era un educatore della comunità, che aveva sorpreso i due intenti a baciarsi ed era intervenuto, facendo presente all’accompagnatore che la ragazza aveva solo 17 anni. "Ma ti sembra una minorenne?", aveva risposto l’uomo, sostenendo che le aveva soltanto dato un passaggio. Per precauzione l’educatore aveva preso la targa della vettura. Quando aveva scoperto che la ragazza aveva nascosto 150 euro dietro il bidet del bagno della stanza che condivideva con un’altra ospite della comunità, aveva allertato la polizia di Monza, che dalla targa era risalita al 27enne di Brugherio, poi riconosciuto come l’accompagnatore della minorenne.

"Io non ho niente, nessuno mi dà niente, quindi devo fare così", si era giustificata devastata dal pianto la 17enne, che ora ha lasciato la comunità e vive con un compagno, quando aveva dovuto raccontare come aveva avuto quei 150 euro. Confessando che non era la prima volta che andava con l’imputato, a suo dire a conoscenza della sua età e delle sue condizioni di vita, nella casa di Brugherio "che l’aveva colpita perché aveva una scala a chiocciola". La minore aveva aggiunto che la prima volta a luglio aveva avuto 400 euro, poi le erano stati offerti altri soldi per aggiungere all’incontro un altro uomo o per farsi filmare, ma lei non aveva accettato. "Era una ragazza ribelle, che tendeva a mettersi in situazioni scomode - hanno raccontato in aula gli educatori -. Non frequentava regolarmente la scuola, tornava in comunità fuori orario, spesso aveva soldi o telefonini o vestiti di cui non ci si spiegava la provenienza. Abbiamo scoperto che aveva dei profili social falsi. Ma era anche molto fragile e sapeva farsi voler bene da tutti". La giovane si è costituita parte civile al processo. La difesa dell’imputato nega l’accusa, sostenendo che la ragazza non è attendibile proprio per i suoi dolorosi trascorsi. Ad aprile la sentenza.

S.T.