
di Martino Agostoni
Sono pronti a essere distribuiti quasi 250mila euro di contributi anti-Covid per gli asili nido e tutte le attività private della città che svolgono servizi educativi per l’infanzia 0-3 anni, quindi riparte il sistema di assistenza agli anziani, a chi è in quarantena domiciliare e alle famiglie in difficoltà come nei periodi peggiori del lockdown.
La seconda ondata di contagi in città è peggiore della prima e, nonostante gli ultimi Dpcm del governo non impongano le stesse restrizioni applicate in primavera, a inizio settimana il sindaco Dario Allevi ha confermato come l’emergenza "si sta aggravando nel nostro territorio in modo tanto veloce quanto preoccupante".
Abbastanza per far tornare sul tavolo della Giunta la valutazione di un pacchetto di interventi per affrontante la nuova emergenza e, nell’ultima seduta sono stati decisi i primi provvedimenti. A cominciare dalle decisioni su come applicare da subito il fondo nazionale per il sostegno dei servizi di educazione e istruzione dell’infanzia da 0 a 6 anni che per il Comune di Monza vale poco più di 613mila euro.
Nella seduta di Giunta è stata approvata una prima delibera per la distribuzione della quota del fondo destinata alle strutture private della città che si occupano della fascia 0-3 anni, quindi di aiuti per un totale di 247.341,43 che i gestori di nidi, nidi famiglia o altre attività assimilabili possono da subito richiedere al Comune. È in corso di pubblicazione l’avviso con le modalità per accedere: i titolati dei nidi privati con i requisiti previsti potranno inviare la domanda online al municipio e riceveranno un contributo in proporzione ai bambini iscritti, con un riconoscimento del 10% in più per le strutture accreditate.
Dopo il confronto con gli assessori il sindaco ha anche annunciato la riattivazione del sistema di aiuti e assistenza che era stata organizzata durante il lockdown con la Protezione civile e i volontari. "Abbiamo dato mandato al Centro Operativo Comunale, di riattivare l’assistenza agli anziani e a quanti si trovano in quarantena per la consegna dei farmaci e tanto altro ancora, mentre abbiamo chiesto alle catene della grande distribuzione un aiuto per rimpinguare con i beni di prima necessità i magazzini della Protezione civile, come era accaduto durante la prima ondata dell’epidemia. Sono convinto, infatti, che in questo momento sia importante riattivare la catena di solidarietà che tanto ci aveva dato una mano durante i primi mesi del 2020".