GABRIELE BASSANI
Cronaca

Solaro, una moschea in via Repubblica: tra le proteste passa la prima variante al Pgt

L’opposizione contesta l’ipotesi di un secondo centro culturale islamico . L’assessore: è alternativo a quello attuale

Allo studio un centro culturale islamico

Allo studio un centro culturale islamico

Solaro (Monza e Brianza) – Il consiglio comunale ha dato un primo via libera alla Variante generale al Piano governo del territorio che traccia le linee guida del futuro urbanistico della città, puntando soprattutto sulla riduzione del consumo di suolo. Ma la discussione in aula si è concentrata soprattutto sull’ipotesi di realizzazione di un “centro culturale islamico” all’interno di un’area industriale dismessa in via Repubblica.

Una ipotesi fortemente contestata dai gruppi d’opposizione del centrodestra che l’hanno definita senza troppi giri di parole "una moschea di cui non c’è alcuna necessità". La proposta rientra nel Par, il Piano delle attrezzature religiose che ha individuato come area per l’insediamento di una nuova struttura il comparto industriale dismesso di via Repubblica. Mentre la maggioranza poneva l’attenzione soprattutto sui dati relativi al minor consumo di suolo di un piano che sarà prevalentemente conservativo, per la Lega è stato Eros Viadani il primo a contestare la necessità di realizzazione della nuova struttura religiosa evidenziando come sia basato su una sola richiesta avanzata da non meglio specificati rappresentanti della comunità islamica e sottolineando che in realtà si tratti della possibilità di edificare una moschea ricordando la presenza del centro culturale islamico esistente in via San Pietro.

Nel dibattito è intervenuta anche Ewa Diagne, consigliera di maggioranza che ha difeso la scelta di dare uno spazio dignitoso per il culto ai cittadini di fede islamica. L’assessore all’Urbanistica, Maurizio Castelnovo, ha parlato della possibilità di realizzare un nuovo centro islamico in sostituzione dell’esistente. E ha difeso anche la scelta del luogo, oggi caratterizzato dalla presenza di 14 immobili inutilizzati, fabbriche dismesse.