Electrolux di Solaro, in 103 accettano il licenziamento d’oro

Hanno detto sì alla buonuscita di 100mila euro. In fabbrica restano 60 esuberi

Operai nella fabbrica di lavastoviglie della Electrolux

Operai nella fabbrica di lavastoviglie della Electrolux

Solaro (Monza e Brianza) 26 febbraio 2019 - Ben 103 lavoratori dello stabilimento Electrolux hanno scelto di accettare il maxi-incentivo di 100mila euro per abbandonare spontaneamente la fabbrica di Corso Europa.

A questo punto, nella fabbrica di lavastoviglie, restano ancora circa 60 esuberi che dovranno essere gestiti da qui al prossimo anno, alla luce delle ulteriori possibilità che verranno concesse per l’utilizzo del contratto di solidarietà, che dalla scorsa settimana è stato “sospeso”.

Da lunedì scorso infatti, in questa fabbrica si è tornati a lavorare 8 ore al giorno. Erano 7 anni che questo non accadeva, per effetto dell’utilizzo di vari ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria o contratto solidarietà). Questo regime di “full time”, secondo le indicazioni fornite ai sindacati, durerà circa 7 mesi e mezzo per soddisfare le aumentate richieste sul mercato americano ed europeo. I dipendenti che hanno deciso di licenziarsi dalla fabbrica solarese usciranno a scaglioni: i prossimi saranno il 28 febbraio, poi altri il 31 marzo, altri ancora il 31 maggio. Nell’anno precedente ne erano già usciti volontariamente 85 che con le ultime adesioni hanno portato il totale a 103. Con queste uscite e con gli attuali volumi di produzione, restano da gestire circa altri 60 esuberi.

L’incentivo all’uscita volontaria, che era di 100mila euro fino allo scorso 8 febbraio, ora è sceso a 75mila euro e resterà così fino al prossimo 30 giugno. L’obiettivo dell’azienda è quello di sfoltire l’organico della fabbrica, ora intorno alle 700 unità, nella maniera più “indolore” possibile. Accanto agli incentivi ci sono sempre anche le azioni di “outplacement” condotte con agenzie specializzate che provano a proporre ai dipendenti soluzioni occupazionali alternative. Di sicuro la fabbrica non tornerà mai più ai livelli pre-crisi, quando si arrivarono a contare oltre 1000 dipendenti con una produzione annua di oltre un milione e 200 mila pezzi. Lo stabilimento di Solaro ha subito una costante riduzione di commesse, causata dalla contrazione del mercato di riferimento, nonostante i cospicui investimenti dell’azienda che negli anni ha avviato qui delle linee all’avanguardia. A questo punto per affrontare i prossimi mesi, resta ancora da sciogliere il nodo su differimento dell’applicazione del contratto di solidarietà, che sindacati e azienda vorrebbero tener buono per il 2020, ma ci sarebbero i dubbi sollevati dal ministero. Per chiarire questo aspetto è già stato fissato un incontro il prossimo 8 marzo nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico a Roma.