BARBARA CALDEROLA
Cronaca

"Silenzio dopo la perizia Il dossier fermo al palo"

Gli sfollati di via Dante reclamano una proposta da Comune e BrianzAcque . Sul piatto la stima da 2,35 milioni per rifare la palazzina inagibile dal 2016

di Barbara Calderola

"Tutto tace dopo la perizia. Ci sentiamo presi in giro. Ci aspettavamo una proposta dal Comune e da BrianzAcque e invece niente". Dopo il quinto Natale fuori casa gli sfollati di via Dante sbottano: "Il dossier ricostruzione è al palo".

A Bernareggio non si placa la polemica sul condominio inagibile dal 14 giugno 2016 per colpa di una tubatura dimenticata nella fognatura, che le piogge battenti trasformarono in una bomba a orologeria. Ma il sindaco rassicura: "Stiamo lavorando. Sulle cifre è più semplice arrivare a una quadra che non sulle garanzie con le quali dobbiamo metterci nella condizioni di rivalerci sulle assicurazioni – spiega Andrea Esposito – Abbiamo chiesto ai nostri legali di trovare la soluzione, ma non abbiamo mai interrotto i contatti con la controparte".

Sul piatto c’è una perizia di 1,850 milioni corrispondente al valore per abbattere e rifare la palazzina, più un altro mezzo milione per le spese vive sostenute in tutto questo tempo dalle dodici famiglie che in pochi minuti si sono ritrovate senza un tetto sopra la testa a causa dello smottamento. Mentre la prossima udienza della causa di risarcimento intentata dai residenti contro l’Amministrazione è fissata per marzo. "Contiamo di arrivare in aula con una bozza condivisa come ci ha invitato a fare il giudice", sottolinea il primo cittadino.

Secondo l’intesa, per ora a parole, le famiglie rinuncerebbero al giudizio in cambio della restituzione del condominio che verrebbe realizzato utilizzando il 110%, il superbonus del Governo per il restyling degli edifici. "Un percorso complesso – ripete Esposito – sul quale non stiamo certo perdendo tempo". Solo riavere le case potrebbe lenire in parte il trauma del cratere – uno squarcio di cinque metri per quattro – simbolo di quel che accadde. Un miracolo evitò che il dramma si trasformasse in tragedia, "un paio di metri più in là e non saremmo qui a raccontarlo", ricorda Marco Ferrari, uno degli abitanti.

Per tutti una fuga in pigiama nella notte sotto la pioggia battente che si portò via sogni e sacrifici per lasciare in eredità quella che ha il sapore di una beffa: altri debiti per pagare gli affitti in nuove abitazioni senza mai smettere di versare il mutuo per quelle perse. Con l’incentivo per l’aggiornamento degli immobili si è tornato a sperare "ma bisogna concludere: 1.670 giorni lontani dalla propria vita sono una pena senza fine. Non ce la meritiamo", dice Ferrari.