Meda, si vaccina e lo arrestano: era un narcotrafficante

Un 52enne preso dopo l’iniezione. Era ricercato per contare. una condanna a 4 anni:. aveva trasportato 50 chili di droga

carabinieri

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di Alessandro Crisafulli

Aveva deciso, in maniera saggia e responsabile, di mettersi al riparo dal virus. Non ha potuto, però, mettersi al riparo dalla giustizia. E, appena finito il vaccino su un braccio, ha dovuto porgere entrambi i polsi, per le manette. Protagonista della vicenda un 52enne narcotrafficante, sul quale pendeva una condanna per essere stato trovato in possesso di ben 50 chili di droga. Arrestato dai carabinieri della Compagnia di Seregno. Aveva appena ricevuto la dose di vaccino anti-Covid presso il centro vaccinale di Meda quando proprio lì, mentre usciva, ha trovato davanti a sé i militari. Il malvivente – un narcotrafficante seregnese di 52 anni, formalmente residente a Vigevano, in provincia di Pavia, sul quale pendeva una pena detentiva di 4 anni e 1 mese per essere stato colto mentre trasportava panetti per oltre 50 kg di stupefacenti , era irreperibile dal mese di settembre del 2021, quando l’ Ufficio Esecuzioni Penali di Nuoro ne aveva ordinato la carcerazione. Venerdì, al termine di una complessa attività condotta dal Nucleo investigativo del Comando provinciale di Monza Brianza, fatta anche di articolati pedinamenti e accertamenti sulla vita del ricercato, i militari, assieme ai colleghi della Stazione di Seveso, sono riusciti a rintracciarlo all’uscita del centro vaccinale e ad assicurarlo alla giustizia.

L’uomo, colto di sorpresa, non ha avuto né tempo né modo di tentare una reazione o una eventuale fuga. Nella stessa serata il 52enne, terminati gli accertamenti al comando di via Volturno, è stato portato dietro le sbarre del carcere di Monza. L’operazione colpisce ancora una volta soggetti dediti allo spaccio di elevate quantità di stupefacenti che immettono nell’economia lombarda e del centro nord Italia denaro proveniente da attività illecite andandone a inquinare il tessuto commerciale.

La stessa rientra in una più ampia e diffusa azione dell’Arma di contrasto al narcotraffico e allo spaccio al dettaglio che, sempre attuale, con la pandemia ha avuto nuovi sbocchi andando a sfruttare la fragilità delle persone in difficoltà per ampliare il raggio d’azione illecita.