Stefania Totaro
Cronaca

Si riprenderà a luglio o ad agosto? La giustizia monzese alla finestra

Il tavolo di lavoro del settore è aperto da oltre un mese ma non ha trovato ancora un accordo. Intanto un emendamento al Senato ha complicato le cose tentando di anticipare la riapertura

Il Tribunale di Monza

Giustizia monzese in stand by, in attesa di sapere se davvero lo stop all’emergenza coronavirus verrà anticipato di un mese a fine giugno e se i magistrati saranno in servizio anche ad agosto. A Monza il tavolo di lavoro sull’attività del settore penale tra Tribunale, Procura e avvocati è aperto da oltre un mese, ma un protocollo di intesa non è ancora stato raggiunto, con l’Ordine degli avvocati di Monza che ha detto no alle ultime disposizioni, ritenute ancora troppo restrittive per le udienze e l’accesso alla cancelleria, della presidente del Tribunale Laura Cosentini sulla Fase 3 del rischio Covid-19. A dare uno scossone è intervenuto un emendamento approvato alla commissione Giustizia del Senato che ha anticipato dal primo agosto al primo luglio la “ripartenza” di tutte le udienze, civili e penali.

Aggiungendo anche il blocco delle ferie per i magistrati. Le questioni devono ora passare dalla Camera dei Deputati e c’è già chi tra i giudici si dice preoccupato, a parte per la prospettiva di lavorare ad agosto, anche per il rischio di dover buttare via la programmazione già fatta delle udienze, con il pericolo di dover ricalendarizzare processi che già sono slittati di un anno al 2021. "Sono ancora in corso incontri con il Tribunale e la Procura di Monza per aggiornamenti sulla situazione di udienze e cancelleria a favore di una sempre più ampia riapertura come chiesto da noi avvocati - conferma la presidente della Camera penale di Monza Noemi Mariani - ma ora dipende tutto da come andrà a finire l’iter dell’emendamento che anticipa la fine delle restrizioni al primo luglio. Bisogna capire se verrà approvato anche dalla Camera e se prevede nel concreto, ad esempio, che esistano ancora obblighi sul distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale".

Intanto il senatore della Lega e avvocato del Foro di Monza, Emanuele Pellegrini, è intervenuto in aula al Senato sulla questione: "Voglio portare la voce di un settore, che è quello forense, che versa in gravi difficoltà e ha denunciato l’assoluto abbandono degli uffici giudiziari. Io appartengo al Foro di Monza e rappresento nella delibera dell’Ordine degli avvocati di Monza la denuncia con cui si dice molto chiaramente come gli uffici non riescano a svolgere la propria funzione giudiziaria. Il settore giustizia è un settore fondamentale perchè è quello che deve garantire la libertà e i diritti dei cittadini e, se noi lo abbandoniamo, abbandoniamo sia la libertà che il diritto. Qui non si tratta di un partito politico che denuncia le mancanze di un settore, non è un singolo parlamentare, ma un intero settore che denuncia che i cancellieri non possono svolgere il loro lavoro perché non possono lavorare in telelavoro, una frammentarietà degli uffici in cui ognuno fa per sé e gli avvocati non sanno più che cosa fare".