
di Marco Galvani
L’arte che dà "la possibilità di essere autentici anche essendo falsi". Che concede agli artisti "il privilegio di essere veramente liberi".
E "qui, in Villa Reale a Monza, anche di esistere con le loro opere".
Vittorio Sgarbi porta in quello "spazio di soffitte così seducente" come il Belvedere, l’arte contemporanea "per continuare la missione di concedere uno spazio stabile alla maggioranza artistica silenziosa ma numerosissima".
Poco più di 100 artisti da tutta Italia, "alcuni capaci, altri incapaci", ma "non dobbiamo essere schiavi del mercato". Le opere di pittura, scultura e fotografia "dialogheranno con la magnificenza degli appartamenti reali" nella mostra “Artisti d’Italia“ collegata al progetto culturale. “I Mille di Sgarbi“, "uno scambio reciproco e un laboratorio del pensiero e della creatività", nella consapevolezza che "per comprendere al meglio l’arte contemporanea non si può prescindere dalla continuità con l’antico e quindi con il moderno".
Attraverso oltre 200 pezzi il visitatore potrà immergersi in "un universo carico di memorie, suggestioni, elementi biografici e autobiografici, fantasie e provocazioni, rendendo ogni opera un punto di interconnessione tra realtà e interiorità, tra mondo esterno e anima degli artisti".
Del resto "l’arte ha più che mai necessità di essere vista dal vivo, come luogo di incontro – le parole di Sgarbi –. Credo in una idea democratica dell’arte, per la quale la sua socialità non deve essere compromessa da classistiche tirannie in cui ristrette minoranze di addetti ai lavori, artisti, commercianti, critici pretendono di rappresentare l’unico tutto possibile".
E invece "in mezzo ad artisti la cui cifra stilistica è conosciuta, ce ne sono molti da gustare con interesse, che hanno qualcosa da dire oltre la rituale banalità cui ci ha abituati l’arte contemporanea".
Ecco che allora, rivolgendosi proprio agli artisti, Sgarbi li invita a difendere "l’identità, la natura e quella qualità inalterabile dell’opera d’arte che fa sì che sia, semplicemente, come la Bellezza: "La vostra cucina è aperta e mi auguro che escano piatti apprezzati da tutti". Seguendo lo "spirito di sperimentalismo della nuova gestione (pubblica) della Reggia", sottolinea il sindaco di Monza e presidente del Consorzio Parco e Villa Dario Allevi.
Con il Belvedere che s’atteggia a quel Salon deS Refusés dove, nella Parigi di metà Ottocento, al di fuori delle rigidità accademiche trovarono gloria immortale le opere innovative di Manet, Monet, Pissarro, Degas e Renoir.
La mostra sarà aperta da oggi al 25 aprile al Belvedere della Reggia: sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso un’ora prima). Biglietti: intero 10 euro, ridotto 8 euro. Il ticket consente anche la visita alla Villa Reale.