Sette sindaci in Regione per correggere la tratta D

La Provincia allarga il tavolo su Pedemontana convocato per lunedì al Pirellone. A confronto le diverse ipotesi sul tracciato finale dell’autostrada a est

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di Barbara Calderola

Sette sindaci in Regione per strappare più verde alla Pedemontana. La Provincia allarga il tavolo al Pirellone, convocato lunedì. Al primo incontro il 3 agosto c’era solo Agrate, ora si aggiungono Vimercate, Bellusco, Burago, Caponago, Ornago, Usmate Velate, coinvolti dal nuovo tracciato. Un primo risultato.

"È il momento di fare squadra sulle richieste e la preoccupazione legata all’ultimo tratto dell’opera: dobbiamo fare in modo che le aspettative del territorio siano valutate con attenzione – spiega il presidente Luca Santambrogio –. Alla luce delle novità progettuali che riguardano i singoli comuni, pensiamo che debbano essere presenti tutte le amministrazioni interessate". Non solo. La Provincia chiede a Milano collaborazione sullo studio dell’impatto della nuova infrastruttura sul traffico in Brianza e il 12 presenterà all’assessora ai Trasporti Claudia Maria Terzi le differenze fra i due percorsi, la Tratta D lunga, prevista in un primo tempo nel Vimercatese, e quella Breve, opzione vincente oggi per Palazzo Lombardia, che ha convocato i sindaci per discutere di opere complementari. Sarà l’occasione per presentare la bozza di confronto sui tracciati messa a punto negli uffici di Monza.

Le differenze sono notevoli. Quasi 17 chilometri per l’ipotesi Lunga. A due corsie per senso di marcia, da Vimercate all’A4 all’altezza di Brembate: 2,5 chilometri in galleria naturale; 0,7 in galleria artificiale; 5,4 in trincea e 6,7 di viadotti, a cui si aggiungono 1,5 chilometri di ponti per attraversare Molgora e Adda. In questa versione erano presenti anche un nuovo cavalcavia sul fiume e una gronda ferroviaria per le merci, parallela. La Tratta D Breve, respinta dai sindaci - Simone Sironi la definisce "uno scempio" - invece è più corta: 9 chilometri, stesso tracciato del passato per i primi 2 e poi l’innesto a Sud con la Milano-Venezia e la Teem a Caponago e Agrate. "Questo scenario – spiega la Provincia – parte dall’A51 a Usmate. La proposta prevede due carreggiate ciascuna con tre corsie per senso di marcia".

"Benefici praticamente inesistenti e perdite ingentissime – dice Sironi – in alcuni punti la nuova autostrada è larga 75 metri e cancella il Parco agricolo Nord Est, polmone verde che le amministrazioni della zona hanno conservato intatto per tutti questi anni, scrigno di biodiversità mai così prezioso come adesso, con la crisi climatica che sta mostrando tutti i suoi effetti sulla nostra quotidianità".