Serve un decreto A rischio i fondi del Frecciarancio

I sindaci lanciano un appello a Salvini per il tram. Fra 20 giorni scadranno i 59 milioni già finanziati.

Serve un decreto  A rischio i fondi  del Frecciarancio

Serve un decreto A rischio i fondi del Frecciarancio

di Gabriele Bassani

I sindaci del tram della Comasina scrivono a Salvini: serve un decreto entro 20 giorni o il Frecciarancio rischia di sparire per sempre. Agli appelli già lanciati nelle scorse settimane dal Comune di Milano, si aggiungono ora quelli di Limbiate, Varedo, Senago, Cormano e Paderno Dugnano e sono rivolti in primis al ministro per le Infrastrutture, con un obiettivo ben preciso: rimuovere la scadenza del 30 giugno per il finanziamento statale già assegnato di 59 milioni di euro.

Quei soldi infatti, che sono destinati al tram fin dal 2014, hanno una scadenza vincolante che è appunto quella dell’ormai imminente 30 giugno 2023. In mancanza di un atto legislativo che sposti più in là i termini fissati per appaltare i lavori, cosa attualmente impossibile per la mancanza della completa copertura dei costi, nel frattempo notevolmente lievitati, il finanziamento statale decadrà automaticamente e con esso le speranze di vedere realizzata quell’opera di riqualificazione della linea attesa da più di 10 anni. La lettera firmata dai sindaci ricorda che la linea "costituisce un importante collegamento veloce e non inquinante che attraversa i nostri rispettivi Comuni sull’asse nord-sud e che è complementare al capolinea della metropolitana (M3) Comasina di Milano". "Dallo scorso 1 ottobre è stato sospeso il servizio di trasporto per criticità strutturali che non ne garantiscono l’esercizio in condizioni di sicurezza", ricorda la missiva che porta la firma di Ezio Casati, sindaco di Paderno Dugnano (centrosinistra), Antonio Romeo, sindaco di Limbiate (Forza Italia), Luigi Magistro, sindaco di Cormano (centrosinistra), Magda Beretta, sindaco di Senago (Lega), Filippo Vergani, sindaco di Varedo (Lega). "Ciò sta comportando un notevole disagio per gli utenti e un considerevole impatto sulla vivibilità e la qualità ambientale dei nostri Comuni per il conseguente aumento del traffico su gomma, sia di mezzi pubblici (linee sostitutive) sia di privati". Eppure, l’intervento era già finanziato da un pezzo. Ma mentre il progetto tardava ad essere definito per bandire la gara, sono sopraggiunti gli aumenti dei prezzi post pandemia, con la necessità di trovare altri 26 milioni. Il mancato avvio della procedura di gara comporta il rischio della perdita del finanziamento statale, si rammenta nella lettera indirizzata al ministro Salvini, al ministro Raffaele Fitto (Affari Europei e Pnrr) e al sottosegretario con delega al Cipe, Alessandro Morelli. L’appello è a "definire con urgenza i reperimento dei fondi aggiuntivi necessari e la concessione della proroga".