
I giardinetti di piazza Risorgimento
Seregno (Monza e Brianza), 1 febbraio 2016 - «Hanno vinto i vandali e tra qualche settimana me ne vado, cambio casa, mi sposto in un’altra zona della città: una via a fondo chiuso in un altro quartiere, dove finalmente starò tranquillo con la mia famiglia dopo sette anni». A raccontare l’odissea è un giovane papà che abita in piazza Risorgimento, la piazza del Cru 16 che da 11 anni attende di vedere la fine dell’eterno cantiere. Da sette anni, l’uomo e la sua famiglia, vive ostaggio di una banda di ragazzi che nel centro storico della città fa il brutto e il cattivo tempo. A ogni ora del giorno e della notte nei parchetti che delimitano la piazza dalla parte di viale dei Giardini.
«Il nostro palazzo si è svuotato, tutti sono scappati: il primo è stato quello della pasticceria a causa del cantiere, poi è stata la volta dei condomini. I miei vicini, ad uno ad uno, a parte due persone anziane morte se ne sono andati stanchi di sopportare tutte le notti schiamazzi, vandalismi, strani via vai di gente. Giocano a pallone contro i portoni d’ingresso: il nostro è distrutto, e per due volte hanno buttato giù le vetrine delle pasticceria – racconta il residente – Non è la prima volta che denuncio, ma poi abbiamo subito vandalismi per ritorsione: sia io che i vicini abbiamo avuto danni all’auto. Personalmente l’ultima volta più di tre mila euro: fortunatamente sono assicurato ma è normale che in pieno centro storico, nella piazza che dovrebbe essere il salotto buono della città dobbiamo essere ostaggio di una decina di ragazzotti. Sono italiani, gli stranieri rimangono fanno il picnic fino alle 22,30. Arrivano con pane e vino e mangiano sulle panchine: poi ubriachi ne combinano di tutti i colori, ma fortunatamente fino alle 22,30-23. A questo punto arrivano gli italiani: con macchinone entrano nell’area riservata ai residenti e bivaccano qui fino a notte fonda».
I residenti le hanno provate tutte. «L’ultima moda? Accendere il fuoco per scaldarsi. Scendiamo spesso, li affrontiamo e chiediamo con le buone di smettere di urlare e fare baccano. Non serve a niente anche quando chiamiamo la Polizia locale o i carabinieri: se escono non chiedono nemmeno i documenti, non li identificano. In sette anni ho mandato centinaia di mail al sindaco e agli assessori ma nessuno ha fatto niente – continua a raccontare la sua odissea quotidiana – Capita anche di vedere che da uno zaino nero tirano fuori un narghilè: fumano tranquillamente e il via vai di persone non fa altro che avvalorare la possibilità che questa sia diventata una zona di micro spaccio. Lunedì mattina sono sceso alle 8 del mattino per prendere il treno e andare a Milano: nel parchetto c’era un ragazzo sulla panchina che si fumava un cilum». Non bastassero i vandali da poche settimane il parcheggio di piazza Risorgimento è stato affidato ad una società che si occupa delle riscossione dei parcheggi in tutta la città. Da allora ci sono dei motori, legati all’areazione che di notte si accendono e disturbano l’intero quartiere.