REDAZIONE MONZA BRIANZA

"Se l’epidemia chiudesse i voli sarà festa in famiglia a resa zero"

Decisione presa, confermato dalle alte sfere il Salone del mobile, dal 5 al 10 settembre.

E ConfArtigianato Monza

e Brianza si adegua. Come spiega il segretario generale Enrico Brambilla, la soluzione per un Salone ripensato

a settembre, con un’ edizione nuova e diversa rispetto

al passato, è stata accolta anche in Brianza come positiva e interessante, grazie alla partecipazione delle istituzioni, in attesa di ritornare

nella primavera 2022

ai fasti del passato.

"Per le imprese – sottolinea Brambilla – soprattutto quelle piccole, la partecipazione

al Salone è un investimento importante. Ci rendiamo conto che è un momento utile non solo a loro, ma all’economia della città e dell’intera regione, ma dobbiamo trovare un punto di equilibrio perché questo investimento abbia anche

per le nostre imprese buoni ritorni". Come a dire: si spera in spazi a prezzi agevolati

e sopratutto, pandemia permettendo, di avere

la possibilità di partecipare

agli eventi del Fuori Salone, occasione d’incontro e visibilità per i piccoli mobilieri. Da anni ormai i piccoli imprenditori brianzoli, una cinquantina, partecipano solo al Fuori Salone, perché l’affitto degli spazi interni va

da un minimo di 300mila euro per una settimana fino a 800 mila, sostenibili solo da una decina di grosse imprese

made in Brianza.

"Se da qui a settembre, causa pandemia, fossero chiusi i voli da Australia, Cina, Giappone e Dubai da dove arrivano i clienti più facoltosi – fa osservare Cristina Reccagni, titolare di Semprelegno a Lissone –

sarà una festa in famiglia

con fatturato zero". I piccoli imprenditori sperano,

da settembre, nella ripresa dell’economia milanese, fatta di grandi negozi che spendono cifre interessanti per rinnovo

e ristrutturazione.

Cristina Bertolini