Scommesse clandestine Gioco online, droga e violenze Chieste 8 condanne per la banda

In un appartamento in affitto a Torino avevano installato una piattaforma internazionale. Camere d’albergo con prostitute e shaboo, recupero crediti all’ombra della mafia cinese

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di Stefania Totaro

Otto richieste di condanna fino a 6 anni e mezzo di reclusione per il presunto giro milionario di scommesse online clandestine, destinate a giocatori cinesi sparsi in tutto il mondo, gestito da una banda di connazionali che reinvestivano i proventi nel settore della ristorazione in Africa e non esitavano a servirsi di addetti al recupero crediti all’ombra della mafia cinese. È la requisitoria della pubblica accusa al processo al Tribunale di Monza che vede 8 imputati di etnia cinese, alcuni con cittadinanza italiana, accusati a vario titolo di associazione a delinquere transnazionale finalizzata al gioco d’azzardo illegale, spaccio di droga e tentata estorsione.

La banda, secondo l’accusa, aveva creato, in un appartamento preso in affitto a Torino, una piattaforma informatica di giochi online, tra cui una specie di lotto con numeri estratti a sorte da un sistema automatico chiamato ‘Robot’, che teneva anche la contabilità di vincite e debiti. Le indagini dei carabinieri sono nate proprio dalla denuncia presentata nel 2016 dalla figlia di una coppia di commercianti cinesi con negozio in via Boccioni a Monza a cui alcuni connazionali avevano chiesto di pagare 10mila euro, presentandosi con minacce e strattoni. I coniugi sono stati ritenuti reticenti nella loro testimonianza in aula e il pm, che ha chiesto le condanne a partire da 18 mesi di reclusione, vuole la trasmissione degli atti in Procura per procedere per falsa testimonianza. La decisione dei giudici a maggio. Secondo l’accusa, i cinesi che arrivavano in Italia per le ‘riunioni di lavoro’ potevano intrattenersi in camere di albergo già prenotate a Milano e rifornite di prostitute, viagra e shaboo, la pericolosissima droga sintetica inventata in Oriente. Accuse tutte negate dagli imputati.