MARCO GALVANI
Cronaca

Scippatrice “graziata“ Condannata a 9 anni Aspetta il decimo figlio: per lei niente carcere

Trentaduenne fermata in un albergo di Monza e subito rilasciata. Per legge

Scippatrice “graziata“  Condannata a 9 anni  Aspetta il decimo figlio:  per lei niente carcere

Scippatrice “graziata“ Condannata a 9 anni Aspetta il decimo figlio: per lei niente carcere

di Marco Galvani

Deve scontare una condanna a 9 anni per furti, scippi e reati contro la persona, ma a soli 32 anni è incinta del decimo figlio e, per l’ennesima volta, riesce - per legge - a evitare il carcere. Si tratta di una bosniaca rintracciata mentre, insieme al compagno, alloggiava in un albergo di Monza. A bussare alla camera, nel cuore della notte, sono stati i poliziotti a cui era arrivata la segnalazione della presenza in una struttura recettiva del capoluogo brianzolo di una persona ricercata. L’equipaggio della Volante ha svegliato la coppia e accertato che sulla trentaduenne pendeva un ordine di cattura emesso dalla Procura di Imperia per una condanna a 9 anni di carcere. Nel suo curriculum, però, sono raccolti molti altri precedenti. Dal 2004, e dunque fin da ragazzina e già dall’età di 13 anni, aveva iniziato a commettere decine di furti e scippi, oltre a violazioni in materia di armi e reati in materia di immigrazione. Più volte, in varie città italiane le era stato vietato di accedere a determinati luoghi urbani come stazioni e metropolitane a causa dei continui tentativi di borseggio, tanto che a marzo il questore di Milano le aveva vietato per un anno l’accesso all’intera rete metropolitana e ferroviaria compresi gli accessi di superficie e le immediate vicinanze. Più volte la 32enne bosniaca durante i controlli da parte delle forze dell’ordine ha anche dichiarato di chiamarsi in modo differente, di essere cittadina bosniaca o francese, ovvero di essere nata in luoghi e date differenti.

E così, le numerose condanne per i reati commessi tra il 2004 e il 2022 si sono accumulate e si sono aggiunte a una multa di 4.060 euro. Tuttavia, nonostante la donna sia stata più volte fermata per essere accompagnata in carcere,è sempre riuscita a evitare di finire in cella perché sempre incinta. Proprio come è successo a Monza. Per questo gli agenti, una volta raccolta tutta la documentazione relativa alla gravidanza, hanno inoltrato alla Procura la richiesta di un nuovo differimento dell’esecuzione della pena ancora da scontare.