DARIO CRIPPA
Cronaca

Scatta il sequestro a San Fruttuoso. La casa abusiva con tutti i comfort

Scoperto dagli agenti alla periferia del quartiere un manufatto con aria condizionata, forno e finiture. Il proprietario nordafricano ora sarà costretto ad abbatterre l’edificio in cui viveva un connazionale.

Gli agenti dello speciale Nucleo Tutela Ambiente e Paesaggio sono intervenuti al quartiere San Fruttuoso e hanno messo i sigilli all’abitazione abusiva

Gli agenti dello speciale Nucleo Tutela Ambiente e Paesaggio sono intervenuti al quartiere San Fruttuoso e hanno messo i sigilli all’abitazione abusiva

Abusiva, ma con tutti i comfort. Energia elettrica, ovviamente, ma anche televisore e aria condizionata. A scoprirla, gli agenti della polizia locale di Monza.

Dopo aver raccolto una segnalazione relativa a tutt’altre faccende, gli agenti dello speciale Nucleo Tutela Ambiente e Paesaggio sono intervenuti al quartiere San Fruttuoso per effettuare una verifica sul posto. Un’ispezione che ha dato però degli esiti imprevisti, dato che gli agenti si sono imbattuti in una casa, parzialmente ancora in costruzione e da rifinire, non segnalata.

Durante l’ispezione è stato accertato infatti che sul terreno, ai confini del quartiere Sanbn Fruttuoso, estrema periferia della città, era stato realizzato un manufatto abusivo, con parenti di cemento e tetto a spiovente, costruite con una certa competenza e adibito ad abitazione e dotato di tutti i comfort: aria condizionata, energia elettrica, televisione, bagno e altri servizi. Tutto l’occorrente per viverci, insomma. La struttura è risultata però completamente priva di permesso di costruire o di qualsiasi altro titolo abilitativo, edificata senza tener in considerazione qualsiasi normativa in ambito edilizio e quindi non identificabile catastalmente e irrintracciabile ai fini dei tributi locali.

A seguito degli accertamenti, gli agenti hanno proceduto al sequestro preventivo dell’immobile. Il provvedimento è stato eseguito a carico di due cittadini extracomunitari, due nordacfricani, la cui posizione è ancora da accertare compiutamente, identificati tuttavia come il proprietario e l’utilizzatore della struttura.

Sono attualmente in corso ulteriori verifiche, anche per la presenza nell’area di una cospicua quantità di rifiuti e materiali di risulta accatastati sul terreno circostante così da creare un forte impatto ambientale. I lavori abusivi del resto non potevano che produrre rifiuti, edili soprattutto, che per non dare nell’occhio avrebbero potuto essere smaltiti solo in maniera illecita, senza rispetto della normativa in materia che prevede la tracciabilita del rifiuto, dal produttore, seguendo la filiera fino al sito di smaltimento.

Ancora da definire il futuro della struttura abusiva, se potrà essere sanata in qualche maniera dal proiprietario o se dovrà venire abbattuta. Potrebbe non essere semplice. Nel frattempo, i sigilli posti dall’autorità giudiziaria ne stabiliscono comunque l’inutilizzabilità.