Torna ancora davanti ai giudici della libertà di Milano che già una volta l’hanno scarcerato facendogli ottenere gli arresti domiciliari. Il costruttore Alberto Riva, figlio dell’ex sindaco di Vimercate negli anni Settanta Ezio Riva, nuovamente arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dal pm monzese Carlo Cinque per le presunte tangenti sull’urbanistica a Usmate Velate, ha dato mandato ai suoi legali, gli avvocati Attilio Villa e Vanessa Colnago, di presentare ricorso al Tribunale del Riesame personale per uscire una seconda volta dalla cella del carcere di Monza. Nella stessa casa circondariale dal 29 aprile scorso si trova il funzionario comunale al centro delle indagini, l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Colombo. I due sono indagati per il cantiere di tre palazzine di 3 piani e 24 appartamenti in via Villaggio dei Pini a Usmate in via di ultimazione e sorti sulle ceneri di una villa di 1.200 metri quadrati. L’intera area è stata sequestrata su ordine del Tribunale di Monza, seminando il panico tra le famiglie che hanno già pagato per avere uno degli appartamenti. Sotto sequestro anche la società che ha portato a termine la lottizzazione considerata abusiva e che sarebbe stata eseguita "contro lo strumento urbanistico vigente, senza piani attuativi".
Sigilli a beni e quote per 12 milioni e mezzo di euro. Secondo la pubblica accusa, il dipendente del Comune avrebbe rilasciato il permesso a costruire dietro la promessa di una tangente di 20mila euro. Accuse negate dal costruttore, che ora vuole bissare la scarcerazione. L’udienza di discussione per il ricorso a Milano si terrà la prossima settimana, mentre potrebbe venire fissata a settembre, dopo la pausa feriale dei giudici, l’udienza per il ricorso al Tribunale patrimoniale di Monza contro i sequestri.
S.T.