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Scandalo biglietti all'Autodromo di Monza, la società dei controlli: "Qualcuno vuole screditarci"

Denunciato il ragazzo ripreso in un video mentre vendeva biglietti "di lusso" abusivamente di Marco Galvani

Il controllore ripreso nel video

Monza, 8 ottobre 2014 - Adesso c'è chi vuole sapere l’identità del regista. Di chi ha architettato e messo in scena il video caricato su Youtube per denunciare una presunta vendita illegale di biglietti in Autodromo in occasione dell’ultimo Gran premio di Formula Uno. Perché in base al racconto fatto dall’addetto ai controlli protagonista del filmato, viene definitivamente confermato che non è stato soltanto uno scherzo (per il quale peraltro l’addetto sarebbe stato anche pagato) ma il piano di chi aveva interesse a far vedere che - nonostante l’inchiesta giudiziaria che ha sconvolto e stravolto il circuito a livello globale - c’è ancora qualcuno che non ha perso il vizio di farsi soldi facili sulle spalle dell’Autodromo di Monza

Di certo c'è una denuncia contro il ragazzo dei controlli presentata dalla Royal Service, la società che ha gestito il servizio nel fine settimana della F1. Un’attività organizzata in tre settimane (quando negli ultimi anni veniva pianificato con circa 6 mesi di anticipo) che ha visto impegnate 1.120 persone in tutto il week-end. Visionato il filmato, la sensazione negli uffici dell’Autodromo è che qualcuno abbia voluto fare il furbo. La convinzione è che non sia un episodio casuale di uno spettatore qualunque che ha deciso di denunciare una scena a cui ha assistito ma una scena combinata. Proprio come, peraltro, sostiene il protagonista del video. Complice o vittima anche lui - come lo è l’Autodromo - di una guerra per guadagnarsi «l’affidamento dei servizi di controllo e tutela dell’attività per gli eventi organizzati» dal circuito. Un appalto da oltre 1 milione e 300mila euro per 24 mesi di contratto.

E, guarda caso, il video è stato caricato in rete proprio martedì scorso, il giorno in cui era fissata l’apertura delle buste dei candidati alla gara. Tre società si sono presentate, fra cui la Royal Service. La Commissione di gara per il momento ha aperto soltanto la prima delle due buste che ogni partecipante ha dovuto depositare, quella con tutta la documentazione amministrativa. «È in corso la valutazione del materiale per capire se ci sono i requisiti - spiegano dalla direzione dell’Autodromo -. Entro breve contiamo di riuscire a procedere con l’apertura anche delle buste con le offerte economiche di chi verrà ritenuto idoneo». Null’altro trapela. Anche se escludono la possibilità che il video possa avere un peso nella valutazione dei candidati, in Autodromo non nascondono imbarazzo e fastidio nel vedere l’impianto nel bel mezzo di una guerra che rischia di metterne in discussione la reputazione già pesantemente compromessa due anni fa con i primi scandali portati alla luce dalla Procura di Monza. In ogni caso la procedura di gara va avanti. E nel frattempo, per i prossimi appuntamenti motoristici in calendario in Autodromo fino al Rally Show (l’ultimo evento della stagione 2014), i vertici Sias vanno avanti con assegnazioni temporanee in funzione della manifestazione da gestire.

marco.galvani@ilgiorno.net