Sant’Albino fra auto e cemento: "Dateci il Parco di cintura urbana"

La Consulta del quartiere Sant'Albino di Monza presenta una lista di desiderata per contrastare l'inquinamento atmosferico, tra cui la chiusura di via Adda al traffico pesante, l'interramento di viale Stucchi e l'ampliamento del Parco di cintura urbana.

In tempo di Variante al Pgt anche la Consulta del quartiere Sant’Albino si fa avanti con la lista dei desiderata. Il quartiere vive da anni una situazione insostenibile di inquinamento atmosferico dovuto al traffico su via Stucchi-viale Industrie, (la tangenziale di Monza che separa il rione dal resto della città) e su via Adda che lo taglia in due.

"Da tempo – dicono i cittadini – chiediamo la chiusura di via Adda al traffico pesante che va deviato verso le zone industriali di Agrate e Brugherio; la modifica della rotonda a fagiolo con un semaforo all’altezza del cimitero, un tappo che blocca lo scorrimento automobilistico su via Stucchi-Industrie e rende impraticabile l’accesso al quartiere". Nella lista anche la proposta di interramento dell’arteria in corrispondenza della rotonda del cimitero, così come è già stato fatto all’altezza di via Buonarroti e come sarà fatto all’altezza della Esselunga. "Sarebbe una grande opera – continua la Consulta – sulla quale potrebbero essere indirizzati finanziamenti (anche Pnrr) in una visione green della città". In viale Stucchi circolano 30mila veicoli al giorno e nelle ore di punta, nei pressi di Sant’Albino e San Damiano, circa 4mila veicoli all’ora, a cui se ne aggiunge un altro migliaio nell’area industriale a nord del quartiere, troppe persino per un’autostrada. In aggiunta, le previsioni di nuove colate di cemento sul quartiere impensieriscono gli abitanti: realizzazioni di siti industriali e commerciali, alcuni già pronti, altri in arrivo e in previsione, su aree non edificate, agricole e coltivate. Si tratta dell’area ex Fiera di Monza, alienata, su cui dovrebbe sorgere una struttura commerciale; l’area subito a sud, dove è stata inaugurata l’ennesima concessionaria di auto della zona. Gli abitanti hanno ribattezzato familiarmente “ecomostro“ l’enorme capannone per attività artigianali in via Pompei-Ercolano, in parte inutilizzato; poco più a nord l’Eurospin a pochi passi da Iper e Esselunga. E poi l’ampliamento di Elesa, sull’ultima area libera coltivata (20mila metri quadri) lungo via Adda. I cittadini temono anche per il terreno comunale di 40mila metri quadrati, ora aree libere e coltivate, inserite nel piano delle alienazioni, per costruire altre aree produttive e commerciali. Al contrario, chiedono il ritorno al Piano Benevolo del 1997 che vedeva in quella zona il Parco di cintura urbana.

C.B.